29 maggio

Lo Chef consiglia …

Quando vi trovate in SARDEGNA, gustatevi i culurgiones …

Ingredienti

  • 250 g di semolato rimacinato
  • 130 g di farina 00
  • 160  ml di acqua tiepida
  • un cucchiaio di olio evo
  • sale

per il ripieno

  • 700 g circa di patate rosse
  • 14 g di foglie di menta fresca
  • 140 g di formaggio pecorino fresco
  • 120 g di pecorino stagionato
  • mezza tazzina di olio
  • 2 spicchi di aglio

Preparazione
Far insaporire per una giornata l’aglio nell’olio.
Far cuocere le patate in acqua abbondante e schiacciarle ancora calde.
Unire il formaggio grattugiato e la menta avendo cura di mescolare molto bene. Aggiungere l’olio insaporito eliminando l’aglio e lasciar riposare per almeno una mezza giornata.

In una spianatoia, impastare farina, acqua e sale e un cucchiaio di olio.
Lavorare tutti gli ingredienti sino ad ottenere una pasta liscia e senza grumi.
Avvolgere con della pellicola affinché non si indurisca.

Preparare delle sfoglie sottili e con un bicchiere, ritagliare delle sfoglie rotonde.

In ogni disco, riporre l’impasto e ripiegarli, chiudendo i bordi poco alla volta e dandogli la forma di una spiga.

Cuocere i culurgiones in abbondante acqua salata per circa 5 o 6 minuti e condire con sugo di pomodoro fresco e basilico.

Spolverare con abbondante pecorino.

A proposito di …

In SARDEGNA, il pane carasau accompagna molti piatti della cucina …

Il pane carasau è il tipico pane sardo, caratterizzato da una particolare croccantezza.
Gli ingredienti base sono sale, acqua e farina di grano duro e il suo nome deriva dal dialetto carasare, che significa tostare.
Ricorda i primi tipi di pane che venivano prodotti in Mesopotamia, tanti secoli fa.

Il pane carasau è il pane dei pastori che, costretti a trascorrere lunghi periodi lontani da casa, mangiavano questo pane che aveva la caratteristica di conservarsi a lungo.
La preparazione è molto complicata, in tempi passati erano necessarie tre donne per impastarlo, cuocerlo e tostarlo.

In cucina si utilizza al naturale oppure bagnato con l’acqua per accompagnarlo a salumi, formaggi.
Solitamente si usa anche metterlo come base nei piatti di carne succosa o zuppe.

Andiamo a …

Visitiamo OLIENA, città della SARDEGNA …

Oliena è un comune in Provincia di Nuoro, situato su una collina ai piedi del Monte Corrasi, ai margini della Barbagia. La cittadina da sempre si è dedicata all’agricoltura, all’allevamento e alla lavorazione dei prodotti caseari. Oliena era abitata fin dal tempo della civiltà nuragica, ma ottiene uno sviluppo notevole durante il Medioevo quando si costruisce un castello di difesa, del quale rimangono oggi poche ruderi. Nel XII secolo il Giudice di Gallura assegna Oliena all’Abbazia di Grifai, che gode di molta autonomia. La Repubblica di Pisa nel 1220 occupa il territorio e nel secolo successivo lo fa diventare diretto possesso della città. Questo è il periodo di maggiore splendore della città che sviluppa molto l’attività agricola con nuove colture. La città poi, con tutta la Sardegna, passa agli Aragonesi e agli Spagnoli fino al 1713, quando diventa possedimento dei Savoia. I monumenti degni di nota di Oliena sono la Chiesa di Santa Croce e la Chiesa di San Francesco da Paola.

Visitiamo …

In SARDEGNA vale la pena visitare l’Area Marina Capo Caccia …

L’Area naturale marina protetta Capo Caccia – Isola Pianaè situata nel territorio  di Alghero, nel nord-ovest della Sardegna. È classificata come Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo.La zona è caratterizzata dalla presenza di promontori rocciosi affacciati a picco sul mare con imponenti formazioni a falesia, che raggiungono l’altezza di oltre 300 metri, che ospitano numerose grotte, sia di superficie sia sommerse. La più famosa grotta di superficie è la Grotta di Nettuno[10], raggiungibile da terra attraverso una scala. Tra le numerose grotte sommerse va citata la Grotta di Nereo.Lo sviluppo della flora marina è collegato al tipo di fondali sui quali vegeta. Alla base delle scogliere e, più in generale, sui fondali rocciosi vegetano alghe brunee  alghe verdi. I fondali sabbiosi sono invece dominati dalle praterie di posidonia oceanica, che sono l’habitat ideale per molte specie di pesci e crostacei. Come avviene per la flora anche la fauna è influenzata dalle caratteristiche dei fondali.  I fondali rocciosi in genere sono colonizzati da spugne e molluschi. Dalla profondità di 15 metri si trovano colonie formate da diverse specie di gorgonie.  Nei pressi della Grotta Verde si trova l’unicacolonia di madrepora a cuscino. Gli ambienti delle grotte sommerse ospitano importanti formazioni di ficodindia di mare e appariscenti distese di margherita di mare. Non manca, inoltre, il corallo rossoimportante anche per l’economia della città di Alghero. Tutti i tipi di crostacei Mediterranei (aragoste, astici, gamberi  e granchi) vivono in grande abbondanza nelle acque e nelle grotte dell’area marina protetta; nella prateria di posidonia vivono molte specie di pesci e la rarissima Pinna nobilisil più grande bivalve del Mediterraneo ormai vicino all’estinzione.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA