17 aprile

Lo Chef consiglia …

Famosissimi dolcetti della SARDEGNA sono le seadas …

Ingredienti

  • 150 g di farina 00
  • 150 g di semola di grano duro
  • 30 g di strutto
  • sale
  • acqua tiepida

per il ripieno

  • 500 g di formaggio di pecora fresco
  • buccia grattugiata di 2 arance o di limone
  • 100 g di miele
  • olio

Preparazione
Far fondere dolcemente lo strutto e mescolarlo alle farine con un pizzico di sale fino.
Aggiungere acqua tiepida un po’ alla volta, quanto basta per ottenere una pasta abbastanza soda.
Lavorarla fino a che sarà liscia ed elastica e avvolgerla in una pellicola, facendola riposare trenta minuti in frigo.

Tagliare a fette sottili il formaggio e, con un po’ di acqua e un cucchiaio di semola, farlo fondere in un tegame a fondo spesso, sempre mescolando.

Spegnere il fuoco. Grattugiare la buccia delle arance e unirle al formaggio, mescolando bene.
Quando sarà tiepido, con le mani formate sei piccoli dischi da lasciare asciugare su un canovaccio pulito.

Riprendere la pasta e tirare la sfoglia, ricavando dodici dischi della dimensione di un piattino da the. Appoggiare i dischi di formaggio su sei dischi di pasta sfoglia e chiuderli con gli altri sei dischi.
Sigillare bene i bordi con una forchetta.

Scaldare abbondante olio in una padella e friggere le seadas.
Una volta diventate di un bel color oro, scolarle e asciugarle per bene su carta assorbente.

Servirle calde, irrorandole con il miele.

A proposito di …

Un’erba aromatica tipica della SARDEGNA è il finocchietto selvatico …

Il finocchietto selvatico è una pianta spontanea, alta fino a 2 metri, che cresce nelle campagne sarde.
In estate, i suoi steli freschi, vengono tagliati e subito utilizzati; i fiori sono raccolti, esclusivamente a mano, a fine estate, e vanno lasciati essiccare.

Gli antichi popoli, consideravano il finocchietto un’erba medica, perfetto per curare la digestione e il raffreddore.
Oggi, viene molto impiegato nella cucina, per preparare minestre, dolci e liquori, utilizzando in particolare i semi, per aromatizzare le salsicce e la pancetta.

Andiamo a …

Visitiamo NUORO, famosa città della SARDEGNA …

Nuoro è uno dei capoluoghi di Provincia della Sardegna, posto al centro di un altopiano 550 metri di altezza, e per tale motivo gode di un clima temperato durante tutte le stagioni. La città ha una economia agricola che si basa sulle piantagioni di olivo e di viti e sulla coltivazione di frutta. Anche l’allevamento, soprattutto ovino, ha la sua importanza economica. Nuoro aveva abitanti in tempi molto antichi e i nuraghi, tipiche costruzioni in pietra a forma conica, testimoniano tali antichi insediamenti. I Romani strappano l’isola ai Cartaginesi e ne fanno un possedimento importante. Nel Medioevo Nuoro cade sotto l’influenza di potenti famiglie di Pisa, che la amministrano per mezzo di giudici, cioè di governatori. Nel secolo XV passa sotto il dominio aragonese e poi spagnolo e la città decade per l’eccessivo carico fiscale dei dominatori. In seguito entra a far parte del Regno di Sardegna sotto i Savoia. Sono luoghi interessanti della città la Cattedrale di Santa Maria della Neve e il Santuario di Santa Maria delle Grazie.

Visitiamo …

Della rigogliosa SARDEGNA non vi può mancare il Parco Nazionale Gennargentu …

Il Parco Nazionale del Golfo di Orosei e Gennargentu è considerato il più selvaggio e il più vario dei parchi nazionali italiani. Comprende il Gennargentu, che  raggiunge le sue massime altezze con il monte Bruncu Spina (1.829 m) e Punta La Marmora (1.834 m), i Monti della Barbagia, i Supramonti, altopiani ricchi di fenomeni carsici, e  le alte e selvagge coste del Golfo di Orosei, traforate da grotte e incise da valli strettissime scavate dalle acque. Questo tratto di costa, per circa 40 km non presenta insediamenti umani.La vegetazione è estremamente varia con specie rare o presenti solo sull’isola.  Nelle valli montane del Gennargentu ci sono foreste a galleria dominate dagli ontani neri che si sviluppano lungo i corsi d’acqua. Alle quote più basse si trovano boschi misti di roverella, castagno e leccio. Nelle zone più elevate del Gennargentu si trovano boschi in cui sono presenti il tasso, l’agrifoglio e il noce bianco. In questa zona si conservano ancora i patriarchi della foresta, grandi monumenti vegetali come i tassi millenari di Tedderieddu in territorio di Arzana, considerati i più vecchi del mondo. Gli altopiani e le alture del Supramonte sono invece dominate dalle foreste di leccio, le uniche intatte in Italia.

Tra le specie vegetali esclusive dell’isola vanno citate l’aquilegia di Sardegna e l’aquilegia nuragica entrambe particolarmente rare e presenti solo in alcune località e il ribes del Gennargentu in forte pericolo di estinzione.

Gli animali tipici del Gennargentu sono il muflone e il cinghiale. La volpe è ancora abbastanza diffusa, mentre si va riducendo la presenza di martore, ricci e lepri. Sulle creste del Gennargentu e del Supramonte nidifica l’aquila reale con almeno 8-10 coppie. Sono comuni molti rapaci diurni(l’astore, il falco pellegrino, la poiana e lo sparviero). Le acque del Golfo di Orosei sono ancora molto ricche: si trovano occhiate, saraghi, corvine, cernie, murene e aragoste.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA