5 maggio

Nel mondo dello spettacolo e dello sport …

Il 5 MAGGIO 2000 muore il duro “toscanaccio” ciclista Gino Bartali …

Gino Bartali nasce a Ponte a Ema, vicino a Firenze, il 18 luglio 1914 e dopo le prime gare giovanili diventa professionista nel 1934 e a soli 22 anni ne 1936 vince il suo primo Giro d’Italia, al quale segue subito quell’anno successivo. Rivince ancora poi il Giro d’Italia nel 1946. Bartali è un grande ciclista, forte sia in montagna che in pianura e mostra soprattutto il carattere del grande combattente che non si arrende mai e s’impegna sempre con grande tenacia. La sua carriera non esplode al massimo delle sue possibilità a causa della guerra, ma nonostante ciò egli rimane uno dei più grandi ciclisti italiani. Egli vince anche due Tour de France nel 1938 e nel 1948. È celebre la sua rivalità con Fausto Coppi che divide l’Italia in due “partiti del tifo”, ma i due si stimano tanto anche se non s’impegnano molto per dichiararlo. Bartali riceve il soprannome di “Ginettaccio” per il suo carattere scontroso da toscano polemico e reattivo. Rimane famosa anche una sua frase in riferimento a quando qualcosa non gli va a genio: “È tutto sbagliato, è tutto da rifare”. La sua vittoria al Tour del France del 1948 crea grande entusiasmo e attenua il clima di tensione che esiste in Italia in quei giorni. Bartali muore a Firenze il 5 maggio2000.

Il 5 MAGGIO 1905 nasce il celebrato soprano MARIA CANIGLIA …

Maria Caniglia nasce a Napoli il 5 maggio 1905, studia canto come soprano al “Conservatorio San Pietro a Majella” della sua città e fa il suo debutto al Teatro Regio di Torino nel 1930 con “Elektra” di Richard Strauss. Inizia così una carriera brillante come “soprano drammatico” tra i più grandi per circa vent’anni. La Caniglia ha voce chiara, melodiosa che diventa anche cupa nei momenti tragici e che contribuisce ad interpretazioni emozionanti. Ha grande successo in numerose tournée a Buenos Aires e a Rio de Janeiro ed esordisce al Metropolitan di New York nel 1938, esperienza che la guerra interrompe. Si esibisce nei maggiori teatri europei e nel suo repertorio primeggia la presenza delle opere di Verdi, in particolare “Aida”, “Otello” e “Un ballo in maschera”. Notevoli anche le sue nterpretazioni del repertorio verista, come “Andrea Chenier”, “Fedora” e “Adriana Lecouvreur”.
Tra i partner più importanti si devono ricordare il tenore Beniamino Gigli e il baritono Gino Bechi con i quali spesso esegue opere con grande successo. La Caniglia muore a Roma il16 aprile 1979.

Da “Un ballo in maschera” di Verdi ecco la romanza cara a MARIA CANIGLIA “Ma dall’arido stelo” …

Ma dall’arido stelo divulsa(1)
come avrò di mia mano quell’erba,
e che dentro la mente convulsa
quell’eterea sembianza morrà(2):
che ti resta, perduto l’amor…
che ti resta, mio povero cor(3)?
Oh! chi piange, qual forza m’arretra
m’attraversa la squallida via?
Su, coraggio…e tu fatti di pietra(4),
non tradirmi, dal pianto ristà(5):
o finisci di battere e muor,
t’annienta, mio povero cor(6)!

Amelia, sposa di Renato, ama Riccardo, si sente in colpa e su consiglio di una maga, va di notte a strappare un’erba che le farà eliminare l’amore colpevole.

Note:

  1. quando strapperò l’erba
  2. la figura di Riccardo scomparirà dalla mente
  3. cosa resta poi?
  4. fatti coraggio
  5. trattieni il pianto
  6. muori, o mio cuore.
VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA