5 maggio

Leggiamo …

Da “Canto novo” di GABRIELE D’ANNUNZIO proponiamo la suggestiva poesia “O falce di luna calante” …

Ecco la descrizione affascinante di un paesaggio notturno che spinge gli uomini ad abbandonarsi a meritato riposo. Su tutto il paesaggio domina la presenza silenziosa della luna che diventa testimone sentimentale degli affanni degli uomini.

O falce di luna(1) calante
che brilli su l’acque deserte,
o falce d’argento(2), qual messe di sogni(3)
ondeggia al tuo mite chiarore qua giù!
Aneliti brevi di foglie(4),
sospiri di fiori dal bosco
esalano al mare(5): non canto non grido
non suono pe ‘l vasto silenzio va.
Oppresso d’amor, di piacere,
il popol de’ vivi s’addorme(6)
O falce calante, qual messe di sogni
ondeggia al tuo mite chiarore qua giù!

Note

  1. la luna nell’ultimo quarto assume la forma ricurva di una falce
  2. il bianco colore della luna
  3. l’enorme quantità di sogni che di notte gli uomini fanno
  4. il fruscio delle foglie sembrano soffi di vita
  5. gli aneliti e i sospiri della natura si disperdono verso il mare
  6. stanchi dei piaceri della vita gli uomini si addormentano.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
Per ingannare un furbo, ci vuole un furbo e mezzo

MODO DI DIRE
All’ingrosso: In grandi quantità.

Biografia …

Il 5 MAGGIO 1915 GABRIELE D’ANNUNZIO a Quarto fa il discorso di sostegno all’entrata in guerra …

Gabriele D’Annunzio nasce a Pescara il 12 marzo 1863, frequenta il Collegio Cicognini di Prato, quindi a Roma frequenta la facoltà di Lettere senza conseguire la laurea. A Roma diventa giornalista, interprete della vita brillante della nobiltà cittadina e con la su frenetica produzione letteraria si presenta come punto di riferimento della cultura del tempo. Dall’iniziale Verismo si trasforma nell’esponente più significativo del “decadentismo letterario” con il romanzo “Il Piacere” (1889), seguito poi da “Il trionfo della morte” (1894), nel quale enuncia i principi del suo ideale di “superuomo”. Nel romanzo “Il fuoco” descrive indirettamente la sua travolgente e appassionata relazione con Eleonora Duse dimostrando sempre un forte desiderio di essere protagonista della cultura del suo tempo. Sono numerose le sue raccolte poetiche a cominciare da “Primo vere” (1879), ma certamente la sua raccolta più significativa è “Alcyone” (1903) nella quale sostiene che l’unico modo di conoscere la natura è quello di un contatto fisico, carnale con essa. Importanti anche le sue opere teatrali tra le quali spiccano “La città morta” (1898) e “La figlia di Iorio” (1904). Sempre protagonista della vita culturale, D’Annunzio appare anche personaggio politico di primo piano e famoso diventa il suo discorso pronunciato il 5 maggio 1915 a Quarto, vicino a Genova, per sostenere la causa dell’intervento dell’Italia in guerra. Dopo una vita “inimitabile” da “vate d’Italia” D’Annunzio muore a Gardone Riviera, vicino a Brescia, il 1° marzo 1938.

VOCABOLARIO GENERALE
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