28 marzo

Lo Chef consiglia …

Sapori che si uniscono in TOSCANA: il pollo e il miele …

Ingredienti

  • 400 g di cosce di pollo
  • 6 cucchiai di amido di mais
  • olio
  • 300 ml di acqua
  • 1 uovo
  • sale
  • 5 g di lievito in polvere
  • 1 spicchio d’aglio
  • 4 cucchiai di miele

Preparazione
Versare l’uovo con un pizzico di sale in una ciotola, sbatterlo bene con una frusta.

Unire 150 ml di acqua, un cucchiaio di olio, lievito e 5 cucchiai di amido di mais. Mescolare fino ad ottenere un composto omogeneo.
Porre la pastella in frigorifero, coperta con la pellicola trasparente, per almeno un’ora.

Lavare accuratamente le cosce di pollo; sgocciolatele e asciugarle.
Prendere la pastella dal frigorifero e immergervi la carne, fino a quando la pastella sarà distribuita in modo uniforme.

In una casseruola far scaldare un filo d’olio con lo spicchio d’aglio.
Quando sarà dorato, toglierlo e versare l’altra metà dell’acqua e il miele.

Mescolare con un cucchiaio di legno, quindi aggiungere mezzo cucchiaio di amido di mais.
Amalgamare gli ingredienti a fuoco basso, sempre mescolando.

Immergere, poco alla volta, le cosce di pollo nella pentola.
Far cuocere a fuoco moderato, girando un paio di volte.

Quando le cosce saranno cotte, spegnere il fuoco e lasciarle riposare.

Preparare un piatto, adagiarvi le cosce di pollo al miele e servirle ben calde, accompagnate da fette di pane tostato.

A proposito di …

Il timo è l’erba aromatica molto usata nelle ricette della TOSCANA …

Il timo è una delle erbe aromatiche più utilizzate in Toscana, dove viene chiamato anche pepolino.
Nasce principalmente nella zona mediterranea, ma oggi viene coltivato anche in buona parte dell’Europa e degli Stati Uniti.

Nella cucina toscana, lo troviamo al posto del prezzemolo per insaporire gli arrosti, le zuppe o le ribollite grazie al suo piacevole aroma che si sviluppa maggiormente durante la cottura dei cibi.

La mitologia greca vuole che sia nato dalle lacrime di Arianna, abbandonata da Teseo dopo averlo aiutato a uscire dal labirinto.

Andiamo a …

Visitiamo SESTO FIORENTINO città della TOSCANA …

Sesto Fiorentino è un popoloso comune della Provincia di Firenze, che in passato si dedicava all’agricoltura e forniva i prodotti alla città di Firenze Nel corso del Novecento ha differenziato le sue attività dedicandosi alla produzione di ceramica e specializzandosi in prodotti agricoli. Sesto durante la dominazione romana si popola molto e nel Medioevo si sviluppa sempre più dedicandosi alla coltivazione della terra. Data la vicinanza, fa parte del dominio di Firenze e per numerosi anni diventa feudo dei Vescovi del capoluogo. Nel 1735 Carlo Ginori fonda la prima fabbrica di ceramiche che trasforma il piccolo centro in una sede produttiva moderna. Nel 1930 si inizia una nuova opera di bonifica che recupera all’agricoltura nuove terre e contribuisce a rilanciare l’economia della città. I Monumenti di notevole interesse sono La Pieve di San Martino, La chiesa di Santa Maria, Villa Guicciardini e Villa Ginori.

Visitiamo …

In TOSCANA addentriamoci nella Riserva Statale Vallombrosa …

Alle pendici del Pratomagno, nel comune di Reggello, c’è la foresta di Vallombrosa che ricopre tutto il versante tra le quote di 530 e 1350 metri. Nella foresta abbondano sorgenti e fonti di acque freschissime perenni. Anticamente, prima dell’intervento dell’uomo, la foresta era prevalentemente composta da latifoglie quali il faggio e il cerro. Furono i monaci a introdurre la coltura artificiale dell’abete bianco, dando inizio alla creazione di una delle più rinomate abetine dell’Appennino toscano.
La Riserva Naturale Statale Vallombrosa interessa una superficie di 1.270 ettari coperti da formazioni forestali di abete bianco e boschi misti di faggio e abete; nei pressi dell’abbazia di Vallombrosa si trova un interessante arboreto dell’Istituto Nazionale di Selvicoltura. Vallombrosa è stata, ed è tuttora, un importante centro di diffusione dell’istruzione forestale e oggi ospita la Facoltà di Agraria dell’Università di Firenze.
I boschi della riserva sono popolati da cinghiali, caprioli, lupi, scoiattoli e martore. La popolazione di daini è stata introdotta nel dopoguerra. Tra gli uccelli sono da segnalare gheppi, sparvieri, picchi rossi e del raro rampichino alpestre.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA