22 aprile

Lo Chef consiglia …

Nel LAZIO gustiamo i caratteristici spaghetti cacio e pepe …

Ingredienti

  • 320 g di spaghetti
  • Pepe nero in grani
  • Pecorino romano grattugiato
  • 200 g sale fino

Preparazione
Cuocere gli spaghetti in una pentola con poca acqua.

Nel frattempo, pestare il pepe. In una padella, tostare metà pepe e sfumarlo con due mestoli di acqua di cottura della pasta.

Scolare gli spaghetti molto al dente e versarli direttamente nella padella.
Smuovere la pasta, aggiungendo uno o due mestoli di acqua, continuando la cottura.

Versare metà pecorino in una ciotola e aggiungere un mestolo di acqua di cottura della pasta. Mescolare energicamente con una frusta e, in caso, unirne ancora fino a quando si otterrà una crema senza grumi.

Terminare la cottura della pasta, aggiungendo poca acqua calda ancora se necessario; prima di unire la crema di pecorino, mescolare brevemente la crema, ponendo la ciotola sopra il vapore del tegame con acqua calda, mescolando sempre con la frusta, così da riportare la crema ad una temperatura simile a quella della pasta.
Spegnere il fuoco della padella con gli spaghetti e versare la crema.

Mentre viene versata, muovere gli spaghetti continuamente.

Versare il resto del formaggio e servire nei piatti.

A proposito di …

Nel LAZIO si produce da secoli il pane di Genzano …

Il pane di Genzano è prodotto con farina di grano tenero, acqua e lievito ma grazie alla sua bontà, viene prodotto da secoli.
L’impasto va fatto lievitare per un’ora e poi lasciato riposare in casse di legno, prima di cuocerlo in forno.
La sua crosta è di colore scuro e protegge la mollica dal sapore particolare, che richiama i granai da dove nasce.

Nel 1600, la cultura del pane di Genzano era talmente diffusa che il principe Cesarini Sforza decide di regalarlo al Papa, che apprezza moltissimo il gusto e il profumo di questo prodotto.
La sua diffusione comincia nel 1940, grazie ai forni elettrici che permettono una produzione più veloce e più ampia oltre i confini del Lazio.

Andiamo a …

Visitiamo TARQUINIA, città del LAZIO …

La città di Tarquinia è un comune della Provincia di Viterbo, posta su una collina non molto distante dal mare. La città ha sviluppato una ricca agricoltura di produzione di cereali e di ortaggi ed anche attività artigianali nel settore della ceramica e della terracotta. Ma base economica importante è il turismo di visitatori attirati dai tanti resti archeologici etruschi. Tarquinia già nell’antichità era un centro importante, patria degli ultimi tre re di Roma. Passata sotto il dominio romano sul suo litorale nasce un porto di intensi scambi commerciali. La città nel Medioevo poco alla volta si spopola e si crea un nuovo centro vicino che si chiama Corneto. La nuova città deve combattere per mantenere la sua indipendenza, ma nel 1355 passa sotto il controllo dello stato Pontificio e vi rimane definitivamente. Nel Novecento si completano le opere di bonifica e tutto il territorio ritorna produttivo. I monumenti più pregevoli della città sono il Duomo, la Chiesa di Santa Maria, le Mura Medievali e il Palazzo Vitelleschi.

Visitiamo …

Merita una visita la Riserva Salina di Tarquinia, nel LAZIO …

La Salina è un ambiente artificiale realizzato e frequentato dall’uomo fin dall’antichità, come testimoniato anche dalle rovine del porto e della città etrusca di Gravisca, poste ai confini della Riserva. Essa rappresenta un esempio di come la trasformazione del territorio ad opera dell’uomo possa comunque risolversi a vantaggio di specie animali e vegetali, che trovano nella Riserva un ambiente idoneo a soddisfare le proprie esigenze vitali. In quanto struttura artificiale non è tutelata per il tipo di ambiente ma per l’importanza che riveste come area di riproduzione per numerose specie di uccelli. La salina si presenta come una laguna costiera chiusa da dune e forma un particolare ambiente salmastro. Nelle aree a più forte concentrazione salina cresce  laSalicornia; nelle zone sabbiose domina lagramigna delle spiaggee fiorisce il giglio di mare. Alle spalle della salina si trovano piccole pinete miste a piante della macchia mediterranea.  Nella riserva sono presenti continuamente gruppi di fenicotteri rosa composti da centinaia di esemplari. Trovano spazio per la riproduzione il Cavaliere d’Italia, la volpoca, e il gruccione. Nella riserva nidificano aironi bianchie il raro airone guardabuoi, insieme a molti altri uccelli acquatici come i cigni e i cormorani. Oltre agli uccelli troviamo la Volpe, l’Istrice, la Nutria, il Riccio, lo Scoiattolo e la Testuggine comune.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA