11 febbraio

Leggiamo …

Da “Antica terra” in “Civita di Bagnoregio” BONAVENTURA TECCHI lamenta la lenta morte di questa cittadina …

Civita di Bagnoregio è un paesino posto alla sommità di alto colle di tufo che è rimasto isolato per il crollo di una parte della collina intorno. Si è fatto un ponte che riesce a collegare il paese con la parte solida del territorio, ma gli abitanti sono andati tutti via e perciò Tecchi ha definito Civita “la città che muore”. Tecchi, nato a Bagnoregio, che dista meno di 2 chilometri da Civita, sente questo  sfortunato paesino come suo e descrive con amarezza il suo triste destino anche se alla conclusione esprime la speranza che esso non muoia mai.

Tutto quel che è rimasto – un ciuffo di case e di mura in rovina, nere di tufo, erette come sul vuoto – respira ormai l’atmosfera della fine. L’unica strada, esile e bianca come un nastro, che congiunge al mondo di qua, alla terra ferma e sicura, il ciuffo nero di case, l’isolotto alto di tufo, sospeso in mezzo al mare delle crete e degli abissali “cavoni”, sta per crollare. Crollò già una volta alcuni anni orsono: rimase come per miracolo una strisiolina di tufo, accorsero ingegneri e muratori, issarono archi snelli sul vuoto, piantarono assi e basamenti. Il lavorìo sordo dei fossi al fondo delle valli, lo slittamento profondo e segreto delle crete, l’insistenza delle piogge, han roso di nuovo, nel giro di pochi anni, quel che doveva essere solido e duraturo. Tra qualche mese o qualche giorno, forse una di queste notti piovose d’inverno, l’unico esile legame cadrà. Sono andato ancora una volta a vedere, prima che sia troppo tardi…La fiaba del paese che muore – del paese che sta attaccato alla vita in mezzo a un coro lunare di calanchi silenziosi e splendenti, e ha dietro le spalle la catena dei monti azzurri dell’Umbria – durerà ancora.

Biografia …

L’11 FEBBRAIO 1896 nasce a BAGNOREGIO, BONAVENTURA TECCHI, scrittore e noto studioso di cultura tedesca …

Bonaventura Tecchi nasce a Bagnoregio, vicino a Viterbo, l’11 febbraio 1896, fa studi classici e si arruola volontario nella Prima Guerra Mondiale. Durante la Battaglia di Caporetto subisce una ferita, cade prigioniero e nel lager di detenzione fa amicizia con Ugo Betti e Carlo Emilio Gadda. Questa esperienza con il mondo tedesco gli fa nascere la passione per la cultura germanica  e dopo la laurea ricopre la cattedra di Letteratura tedesca all’Università di Roma. Si dedica alla letteratura e compone numerose opere sia di saggistica letteraria che di narrativa. Tra le opere di critica letteraria sono molto interessanti “Scrittori tedeschi del Novecento” (1941), “L’arte di Thomas Mann” (1956) e “Romantici tedeschi” (1959). Dei suoi romanzi sono da ricordare “Giovani amici” (1940), “Valentina Velier” ( 1950) e “Gli onesti” (1965). Egli muore a Roma il 30 marzo 1968. Tecchi fin dall’inizio della sua opera narrativa affronta la tematica del contrasto tra istinto sensuale e necessità di freno morale attraverso una fine indagine psicologica. Ricorre ad un linguaggio classico che ha il pregio della chiarezza espressiva che rende logico lo sviluppo degli avvenimenti raccontati. Inoltre la sua impostazione di moralità cristiana rende severi e profondi i racconti di vicende umane.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
Chi la dura, la vince

MODO DI DIRE
A uscio e bottega: Molto vicino.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA