Il Palazzo Rucellai a Firenze è uno splendido esempio di residenza signorile del Quattrocento, che si può considerare come un modello per i palazzi costruiti in seguito. Il progetto porta la firma di Leon Battista Alberti uno dei più grandi teorici di architettura e architetto egli stesso tra i più grandi del Rinascimento. Il committente dell’opera è Giovanni Rucellai, ricco mercante e amico personale dell’architetto. Il progetto dell’Alberti viene realizzato da un altro grande architetto di quel momento, Bernardo Rossellino. Alberti, considerata la difficoltà di realizzare un edificio omogeneo, concentra la sua attenzione sulla facciata e del resto egli sosteneva che una residenza signorile aveva successo non per la bellezza ma per l’imponenza della costruzione. In effetti è proprio la facciata l’aspetto più impressionante di tutta l’opera. Essa si realizza con un bugnato di pietra liscia che crea una figura geometrica a griglia con tanti elementi orizzontali. Al pianterreno vi sono due portali in posizione simmetrica. Il primo piano presenta una fusione di elementi decorativi molto diversi: i capitelli classici si fondono con le bifore, il bugnato e gli stemmi della famiglia dei committenti. Il Piano Terra è più alto degli altri due superiori e presenta due portali rettangolari e una specie di panca in marmo che corre per tutta la lunghezza dell’edificio. All’interno vi è il notevole cortile rinascimentale e le stanze mostrano begli affreschi di pittori fiorentini dell’epoca.

Visitiamo un museo …

In VENETO, non perdiamoci il Museo della Villa di Caldogno …

La Villa di Caldogno è un edificio di grande importanza architettonica perché gli storici dell’arte la attribuiscono ad Andrea Palladio. Palladio è un grande architetto del secolo XVI rimasto famoso per i progetti di numerose ville venete che nel 1996 sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Palladio, amico della famiglia Caldogno realizza la villa su una struttura preesistente con lavori iniziati nel 1542 e conclusi verso il 1570. Le camere interne presentano affreschi della vita di Scipione l’Africano e sono opera dei pittori Giovanni Antonio Fasolo e Giovanni Battista Zelotti.