In Piazza del Santo a Padova si trova il Monumento Equestre al Gattamelata, una statua in bronzo eseguita negli anni 1445-1453 da Donatello. Erasmo da Narni, detto il Gattamelata, era un condottiero al servizio della Repubblica di Venezia morto nel 1443 e la vedova commissiona l’opera a Donatello che si trova a Padova per altri lavori. Questa è la prima statua bronzea di notevoli dimensioni che si fonde dall’antichità e Donatello la realizza tenendo come modello la statua equestre di Marc’Aurelio collocata nella Piazza del Campidoglio a Roma. Donatello vuole creare un’opera di stile classico che non aveva precedenti recenti. La Statua non si trova sul monumento funebre come si usava in quegli anni dato che il condottiero era sepolto nella Basilica di Sant’Antonio a poca distanza. La struttura della statua presenta la dimensione del cavallo molto superiore in proporzione a quella del cavaliere quasi ad indicare le capacità eccezionali del condottiero nel controllare un animale così gigantesco. Il cavallo mostra una tensione muscolare notevole e la testa evidenzia frenesia di movimento tipico degli animali selvaggi. Il cavaliere tiene in mano il bastone del comando in posizione obliqua come la spada nel fodero e tiene le gambe dritte puntate sulle staffe. Il volto non più giovane mostra però grande energia e forza di volontà per ottenere l’obbiettivo delle sue imprese. Quest’opera è un modello per le opere del genere realizzate in seguito.

Visitiamo un museo …

Ad Arquà facciamo un giro nella stupenda Villa Beatrice D’Este, in VENETO …

Il Museo della Villa Beatrice d’Este ha una particolare storia perché la villa è un ex-convento riadattato a residenza ed il nome si riferisce alla beata Beatrice discendente degli Estensi e dedicatasi alla vita monacale nel XIII secolo. Oltre alla bellezza della struttura architettonica della villa si può apprezzare la raccolta naturalistica dei Colli Euganei. Nel Museo si fa una storia della zona e si documenta la presenza nel passato di una presenza di animali che oggi certamente lì non si trovano più. L’analisi della flora e la descrizione dell’ecosistema dei Colli danno però un’informazione molto interessante su come si può difendere l’equilibrio naturale di un territorio ricco di potenzialità.