La Cappella degli Scrovegni è una piccola chiesa situata nel centro di Padova e resa famosa da uno dei cicli di affreschi più completi e grandiosi del grande pittore fiorentino Giotto. La Cappella si costruisce per volontà di Enrico Scrovegni, ricchissimo banchiere di Padova, nei primi anni del Trecento e si pensa che gli affreschi si realizzano dal 1303 al 1305. Essi ricoprono tutte e quattro le pareti dell’edificio e seguono un progetto pittorico organico e molto coerente con tema fondamentale la salvezza dell’anima. Si inizia con la volontà d Dio di riconciliarsi con l’umanità peccatrice e seguono le Storie di Gioacchino e Anna, le Storie di Maria, le Storie di Cristo. Si rappresentano poi la serie dei vizi e delle virtù e immagini di singoli personaggi. Sulla parete della controfacciata si descrive il Giudizio Universale, la scena più grande e drammatica di tutto il ciclo. Al centro sta Cristo Giudice e distribuiti ai lati i dodici apostoli. Nella parte superiore stanno le schiere angeliche e in quella inferiore a destra la terribile condizione della schiera dei dannati e a sinistra in due schiere l’insieme degli eletti. Particolarmente vivace e per certi aspetti orribile l’immagine di Satana e degli altri diavoli che umiliano, torturano i miseri corpi dei dannati che evidenziano sofferenze indicibili. In questo ciclo Giotto mostra una maturazione di stile rispetto al ciclo di San Francesco di Assisi con immagini più concrete , vivaci e realistiche.

Visitiamo un museo …

In VENETO, un tuffo nella storia con il Museo del Risorgimento di Borghetto sul Mincio …

Borghetto sul Mincio era un passaggio obbligato sul Fiume Mincio per merito di un famoso Ponte e lì vi sono state numerose battaglie comprese quelle della Seconda Guerra di Indipendenza che si conclude con il Trattato di Villafranca nel 1859. Proprio nella città di Villafranca, vicina a Borghetto, si trova il Museo del Risorgimento nel quale si espongono lettere di soldati, la dichiarazione di guerra, bandiere, armi dell’esercito francese e piemontese, sciabole, baionette francesi e austriache. Insomma il Museo vuole essere una testimonianza di uno dei momenti più importanti della lotta per l’Unificazione Italiana, ma anche un omaggio ai caduti di una delle più sanguinose battaglie dell’Ottocento combattuta a Solferino.