28 maggio

Nel mondo dello spettacolo e dello sport …

Il 28 MAGGIO 2016 muore il “mostro sacro” del teatro italiano Giorgio Albertazzi …

Giorgio Albertazzi nasce a Fiesole, vicino a Firenze, il 20 agosto 1923, fa studi al Liceo e si laurea in Architettura, ma si dedica tutta la vita al teatro. Fa il suo esordio in teatro nel 1949 in “Troilo e Cressida” di Shakespeare con regia di Luchino Visconti e prosegue la sua carriera dividendosi tra cinema, televisione e teatro. Partecipa ad alcune decine di film tra i quali si segnalano: “Tradita” (1954) di Mario Bonnard, “Le notti bianche” (1957) di Luchino Visconti, “L’anno scorso a Marienbad” (1961) di Alain Resnais ed “Eva” (1962) di Joseph Losey. Ma egli realizza in teatro la carriera più significativa di attore. Nel 1964 recita in “Amleto” di Shakespeare al teatro “Old Vic” di Londra per la regia di Franco Zeffirelli ottenendo grande successo. In televisione partecipa a numerosi sceneggiati come “L’idiota” (1959), “Vita di Dante” (1965), “Jekyll” (1969). Albertazzi recita con passione, scavando nella psicologia dei personaggi e con una voce ben impostata riesce a dare loro grande intensità emotiva. Il suo repertorio spazia dai classici antichi ai moderni e sempre nelle sue interpretazioni si nota la sua forte personalità di interprete. Egli muore a Roccastrada, vicino a Grosseto, il 28 maggio 2016.

Il 28 MAGGIO 1608 va in scena la mitica opera lirica “Arianna” di Claudio Monteverdi …

Dopo che qualche giorno prima vi era stata una rappresentazione privata al Palazzo Ducale di Mantova, il 28 maggio 1608 avviene la prima rappresentazione pubblica di “L’Arianna”, opera lirica di Claudio Monteverdi. È questa una delle prime opere liriche della storia della musica che l’autore compone su libretto di Ottavio Rinuccini. Monteverdi compone l’opera su commissione per festeggiare le nozze di Francesco IV Gonzaga, figlio del Duca Vincenzo Gonzaga, con Margherita di Savoia. La vicenda narra il famoso mito di Teseo che si reca a Creta per uccidere il Minotauro chiuso nel Labirinto. Egli riceve l’aiuto di Arianna, figlia di Minosse re dell’isola, innamorata di lui. I due fuggono da Creta ma presto Teseo si stanca di lei e l’abbandona nell’isola di Nasso. Sfortunatamente la partitura dell’opera è andata perduta e rimane solo il famoso “Lamento di Arianna” che il personaggio canta al momento dell’abbandono e che i critici considerano uno dei momenti più significativi dell’opera. Il testo del lamento è il seguente: “Lasciatemi morire, lasciatemi morire, e che volete voi, che mi conforte (conforta), in così dura sorte, in così gran martire (dolore)?. Lasciatemi morire”.

Il 28 MAGGIO 1805 muore il fantastico compositore di musica da camera Luigi Boccherini …

Luigi Boccherini nasce a Lucca il 19 febbraio 1743, impara a suonare il violoncello dal padre e completa la sua preparazione musicale con il maestro Vannucci. È un bambino prodigio e a 14 anni segue il padre Vienna dove suona nell’orchestra del Teatro Imperiale. Ritornato in Italia a Roma comincia a scrivere i suoi quartetti e nel 1764 a Lucca fonda con altri tre musicisti il primo quartetto di cui si ha notizia. Con il suo amico Manfredini si reca a Parigi dove diventa un famoso concertista apprezzato per le innovazioni delle sue invenzioni musicali. Si trasferisce a Madrid dove rimane per il resto della sua vita, vivendo momenti di gloria e momenti di difficoltà perché non sempre trova adeguati protettori che gli forniscono compensi significativi. È però questo il periodo di maggiore creatività di Boccherini ed infatti egli compone sei sinfonie, circa trenta quartetti e trenta quintetti. Il quintetto è un’invenzione di Boccherini perché ai classici due violini, alla viola e al violoncello egli aggiunge un secondo violoncello. Di Boccherini rimane famoso il quintetto op. 11 n. 5 che contiene il celebre minuetto molto noto anche al grande pubblico. Boccherini muore a Madrid il 28 maggio 1805.

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