21 maggio

Nel mondo dello spettacolo e dello sport …

Il 21 MAGGIO 1911 nasce il severo e misurato attore Gianni Santuccio …

Gianni Santuccio nasce a Clivio, vicino a Varese, il 21 maggio  1911, esordisce alla radio e nel 1942 si diploma all”Accademia d’Arte Drammatica” di Roma. Inizia a recitare in grandi compagnie insieme a Lilla Brignone , che diventa sua moglie, e Memo Benassi e poi insieme a Salvo Randone e Lina Volonghi. Santuccio ha una recitazione asciutta ed essenziale, si potrebbe dire di stile classico, che trova sostegno su  una voce profonda adatta per adeguarsi a vari accenti di dizione drammatica. Dal 1948 si esibisce al Piccolo Teatro di Milano in interpretazioni di opere famose con la regia di Giorgio Strehler: “La tempesta” e “Romeo e Giulietta” di Shakespeare, “Il gabbiano” di Cechov  e “Delitto e castigo” di Dostoevskij. Santuccio recita a lungo anche alla radio sempre in opere famose tra le quali “Macbeth” di Shakespeare, “Casa di bambola” di Ibsen, “Il Tartufo” di Molière. E tale attività radiofonica prosegue negli anni Settanta sempre con opere classiche di grande valore come “Cesare e Cleopatra” di Shaw, “Paesaggio” di Pinter e “Il turno” di Pirandello. Santuccio muore a Milano il 29 settembre 1989.

Il 21 MAGGIO 1892 si rappresenta la prima dell’opera lirica “Pagliacci” di RUGGERO LEONCAVALLO …

Il 21 maggio 1892 al Teatro Dal Verme di Milano va in scena l’opera lirica “Pagliacci” di Ruggero Leoncavallo, che è autore anche del libretto.
Leoncavallo racconta che la vicenda si collega ad un fatto di sangue avvenuto in un paesino della Calabria dove egli da bambino risiedeva: un marito tradito aveva ucciso l’amante della moglie. La prima ha molto successo e presenta come direttore d’orchestra il giovane Arturo Toscanini. L’opera è breve ed in genere nei teatri essa si rappresenta insieme a “Cavalleria rusticana” di Pietro Mascagni anch’essa molto breve. L’opera inizia con il baritono che esce dal sipario e si rivolge al pubblico per spiegare il modo in cui l’autore ha impostato la composizione. La vicenda presenta una piccola compagnia teatrale che in un paesino recita una commedia tradizionale di Colombina e di Arlecchino. Canio marito di Nedda sospetta del tradimento della moglie.
Tonio, attore deforme e innamorato di Nedda, riceve il rifiuto di questa e per vendicarsi rivela il tradimento della moglie a Canio.
Questi è distrutto ma recita ugualmente, ma durante la recita pretende da Nedda il nome dell’amante e al suo rifiuto la accoltella. A quel punto Silvio, l’amante, accorre per aiutarla e Canio uccide anche lui.

Da “Pagliacci” di RUGGERO LEONCAVALLO ecco la romanza drammatica “Recitar? Ridi pagliaccio” …

Recitar! Mentre preso dal delirio,
non so più quel che dico,
e quel che faccio!
Eppur è d’uopo(1), sforzati!
Bah! Sei tu forse un uom?
Tu sè pagliaccio!
Vesti la giubba(2) e la faccia infarina.
La gente paga, e rider vuol qua.
E se Arlecchin t’invola(3) Colombina,
ridi, Pagliaccio, e ognun applaudirà!
Tramuta in lazzi lo spasmo(4) ed il pianto
in una smorfia il singhiozzo e ‘l dolor,
Ah! Ridi, Pagliaccio,
sul tuo amore infranto(5)!
Ridi del duol(6), che t’avvelena il cor!

Note:

  1. è necessario
  2. la giacca
  3. ti ruba
  4. cambia in risata da buffone la sofferenza
  5. distrutto
  6. dolore
VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA