29 gennaio

Leggiamo …

Da “La Madonna dei filosofi” di CARLO EMILIO GADDA presentiamo il brano “Cinema” …

Da “La Madonna dei filosofi”:
Cinema(1)

E il Corso Garibaldi era lì vicino: il mio passo stanco s’era fatto celere e vellutato come quello del leopardo di turno nella jungla. Il nome del provetto cacciatore, cui quaranta baionette a San Fermo più valsero che centomila per i saputi strateghi del Mincio(2), è legato invariabilmente a una successione fantasmagorica di vive luci e delizie: tabaccherie con abbeveratoio(3), vinai, smacchiatori(4), posti di pronto soccorso, trattori(5), biscottai-confettieri e lattai-gelatieri, parrucchieri in bianco avorio: (dove dipoi una volta, nel pieno fervore dello spumone, mi si squagliò tacitamente l’ombrello, né dopo di allora più mai vidi quel fedelissimo ombrello(6)) e poi calzolai meridionali, venditori di bretelle celesti, rivenditori di pantaloni usati ma in ottimo stato, ortolani smontabili con attendamento completo(7), da cui fuoriescono enormi cardi, e bancate(8) di pomidoro e spinaci; dozzine di donne con ceste e polpacci come nelle carte dei tarocchi e vestiti da far imbizzarrire i cavalli; repentine biciclette commesse(9) alla consumata perizia ed esperimentata prudenza dei garzoni panettieri, i quali, pur avendo il malvezzo di pedalare a più non posso, servendosi per giunta dei calcagni, dato che le gambe gli crescono di giorno in giorno, con tuniche sciamannate(10) che gli svolazzano dietro, tuttavia ben raramente rovesciano fuor dalla gerla i loro centocinquanta panini tra un tram e un taxi frenati di colpo, rilevandosi poi da sé soli e rimanendo stupefatti a gambe larghe in piedi, con la bicicletta però per terra, sotto: donde le urla, i chiarimenti di posizione, e le trombe e clacksons dei retrostanti bloccati.

Note

  1. Gadda descrive con vivacità una affollata via di Milano con tutti i personaggi tipici di punto commerciale molto attivo. Da notare le definizioni strane e volutamene divertenti che egli dà dei vari mestieri
  2. il Corso Garibaldi dà occasione per citare la grandezza strategica del condottiero alla Battaglia di San Fermo nel 1859 seppe tener testa a truppe molto superiori
  3. con mescita di bevande
  4. lavanderie
  5. gestori di trattorie
  6. mentre dal parrucchiere si faceva radere la barba con la faccia piena di schiuma qualcuno gli ruba l’ombrello
  7. venditori di verdura con tende smontabili
  8. banconi di esposizione di verdure
  9. affidate
  10. tuniche disordinate.

Biografia …

Il 29 GENNAIO 1935 l’estroso scrittore CARLO EMILIO GADDA riceve il Premio Bagutta …

Carlo Emilio Gadda nasce a Milano il 14 novembre 1893, riceve una rigida educazione in famiglia e partecipa alla prima Guerra Mondiale vivendo la grave esperienza della prigionia. Finitala guerra si laurea in ingegneria e svolge la sua carriera professionale dedicandosi però anche alla letteratura. Entra in contatto con i curatori della rivista “Solaria” ma egli rimane uno scrittore isolato che elabora una sua personale tendenza narrativa. Solo nel secondo dopoguerra ottiene largo successo collaborando con il Terzo Programma Radiofonico della RAI per interessanti trasmissioni. La sua produzione letteraria inizia abbastanza presto ed ottiene qualche riconoscimento come per la raccolta di racconti “Il castello di Udine” che il 29 gennaio 1935 riceve il Premio Bagutta. Seguono poi altre opere narrative importanti: “La cognizione del dolore” (1941), “L’Adalgisa” (1944) e “Quer pasticciaccio brutto di Via Merulana” (1947). Egli muore a Roma il 21 maggio 1973. Per Gadda la realtà è mutevole e sfuggente come l’individuo che la osserva e pertanto la conoscenza diventa problematica. Questa circostanza crea angoscia e insicurezza nei suoi personaggi che si presentano quasi sempre isterici e oppressi dalla loro condizione di dolore tanto da incontrare molte difficoltà di relazione con gli altri. Per descrivere situazioni così angoscianti Gadda ricorre ad un linguaggio caotico mescolando lingua elevata, latino, dialetti, formule tecniche ed espressioni deformate dall’uso quotidiano.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
Gallina che canta ha fatto l’uovo

MODO DI DIRE
Gettare il guanto: Sfidare.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA