24 aprile

Leggiamo …

Dalla rivista “Frusta letteraria” di GIUSEPPE BARETTI proponiamo “Introduzione” …

Baretti sceglie il personaggio immaginario di Aristarco dietro cui celarsi per criticare i letterati mediocri del suo tempo. Più che critica in effetti è un duro attacco perché sono letterati mediocri da “frustare” con spietati giudizi. Baretti si mostra severo soprattutto con quegli scrittori e poeti dell’Arcadia che del classicismo rivalutano l’eleganza espressiva priva però di contenuti interessanti e di qualità. Nella sua frenesia critica attacca anche Goldoni, ma in generale la sua opera ha un benefico effetto per cercare di spingere i letterati a dare più “sostanza” alle loro creazioni.

Quel flagello di cattivi libri, che si vanno da molti e molti anni quotidianamente stampando in tutte le parti della nostra Italia, e il mal gusto di cui l’empiono1, e il perfido costume che in essa propagano, hanno alla fin fine mossa tanto la bile2 ad uno studioso e contemplativo galantuomo3, che s’è pur risoluto4 di fare nella sua ormai troppo avanzata età quello che non ebbe mai voglia di fare negli anni suoi giovaneschi5 e virili, cioè si è risoluto di provvedersi di una buona metaforica frusta, e di menarla rabbiosamente addosso a tutti questi moderni goffi e sciagurati, che vanno tuttodì scarabocchiando6 commedie impure, tragedie balorde, critiche puerili, romanzi bislacchi7, dissertazioni frivole, e prose e poesie d’ogni generazione8, che non hanno in sé il minimo sugo9, la minima sostanza, la minimissima qualità da renderle o dilettose o giovevoli ai leggitori10 e alla patria. Molto magnanimo11, come vedete, signori miei, molto magnanimo è il motivo che induce questo vegeto e robusto vecchio a dichiarare, come solennemente dichiara, una disperatissima guerra ai tanti goti e vandali12 che dal gelato settentrione dell’ignoranza sono venuti a manomettere, a vituperare e a imbarbarire13 il nostro bellissimo e gloriosissimo stivale.

Note

  1. il cattivo gusto con cui riempiono
  2. la rabbia
  3. Aristarco dietro cui si cela Baretti
  4. ha deciso
  5. giovanili
  6. sporcando d’inchiostro
  7. stravagante, bizzarro
  8. d’ogni genere
  9. significato interessante
  10. da renderle piacevoli o utili ai lettori
  11. generoso
  12. barbari distruttori
  13. danneggiare, riempire di vergogna e rendere rozzo

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
Tutti i fiumi vanno al mare

MODO DI DIRE
Fare il galletto: Essere impertinente.

Biografia …

Il 24 APRILE 1719 nasce GIUSEPPE BARETTI, polemico critico letterario del Settecento …

Giuseppe Baretti nasce a Torino il 24 aprile 1719, come spirito ribelle si allontana dalla famiglia, si fa una profonda cultura classica e si reca prima a Venezia e poi a Milano. Baretti è molto critico con la cultura del suo tempo giudicata astratta e poco sensibile ai problemi della società. Insofferente del clima culturale italiano si reca a Londra dove studia lingue straniere e si sforza di far conoscere il patrimonio letterario italiano. Nel 1760 ritorna in Italia pieno di fiducia di far rinnovare la cultura nella Penisola ma deluso dei suoi sforzi senza risultati ritorna a Londra dove si trova a suo agio nel clima di libertà che lì si respira. Proprio in quella città egli muore il 5 maggio 1789. Le sue opere più significative sono “Lettere” (1747) e gli articoli su “La frusta letteraria” (1763-1765). Baretti si può definire il primo critico di professione dell’Italia e come tale egli si sente libero nell’esprimere i suoi giudizi. Egli rimane legato al Classicismo e si mostra duro critico dell’Illuminismo e di Carlo Goldoni. La sua è una posizione autonoma e un po’ contraddittoria perché chiede un rinnovamento letterario ma non accetta le innovazioni illuministiche. È un critico letterario efficace che però rimane troppo condizionato dalle sue scelte classicistiche che non sempre gli consentono di essere lucido nel capire le tendenze innovative del suo tempo.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA