16 ottobre

Leggiamo …

Da Il deserto dei Tartari di DINO BUZZATI citiamo una profonda analisi psicologica del protagonista …

In questo brano Buzzati presenta il tenente Drogo, protagonista del romanzo, che si è così abituato alla vita della fortezza con la sua vita di inutile attesa di un evento che non accade mai, che il ritorno momentaneo a casa diventa un incubo. Si sente lontano ed estraneo a quel mondo che era stato suo. La “malattia” della fortezza ha vinto ed egli decide di ritornare a quella vita assurda e senza senso, perché ormai quella è diventata la sua vita.

Da Il deserto dei Tartari

La sua camera era rimasta identica, così come l’aveva lasciata, non un libro era stato mosso, pure, gli parve di un altro. Si sedette sulla poltrona, ascoltò il rumore dei carri nella via, l’intermittente vocio che veniva dalla cucina. Solo se ne stava nella sua stanza, la mamma pregava in chiesa, i fratelli erano lontani, tutto il mondo viveva senza bisogno di Giovanni Drogo. Aprì una finestra, vide le case grigie, i tetti dopo i tetti, il cielo caliginoso. Cercò in un cassetto i vecchi quaderni di scuola, un diario che aveva tenuto per anni, certe lettere; si stupì di avere scritto quelle cose, non se ne ricordava proprio, tutto si riferiva a strani fatti dimenticati. Si sedette al piano, tentò un accordo, riabbassò il coperchio della tastiera. Straniero, girò per la città, in cerca di vecchi amici, li seppe occupatissimi negli affari, in grandi imprese, nella carriera politica. Gli parlarono di cose serie e importanti, stabilimenti, strade ferrate, ospedali. Qualcuno lo invitò a pranzo, qualcuno si era sposato, tutti avevano preso vie diverse e in quattro anni si erano già fatti lontani. Per quanto tentasse (ma anche lui forse non era più capace) non riusciva a far rinascere i discorsi di un tempo, gli scherzi, i modi di dire. Girava per la città in cerca di vecchi amici – ed erano stati molti – ma finiva per ritrovarsi solo su un marciapiedi, con tante ore vuote davanti prima di far venire la sera. Di notte stava fuori di casa fino a tardi, determinato a divertirsi. Ogni volta usciva con le solite vaghe speranze giovanili di amore, ogni volta tornava deluso. Riprese a odiare la via che lo riconduceva a casa solitario, sempre uguale e deserta.

Biografia …

Il 16 OTTOBRE 1906 nasce DINO BUZZATI, scrittore, pittore e grande giornalista …

Dino Buzzati nasce a San Pellegrino, vicino a Belluno, il 16 ottobre 1906. Si  laurea in Legge e poi diventa ufficiale dell’esercito. Nel 1928 inizia la sua collaborazione con il “Corriere della sera” e anche la sua attività letteraria. I suoi primi romanzi Barnabo delle montagne (1933) e Il segreto del bosco vecchio (1935) non sono apprezzati anche perché appaiono privi di elementi avventurosi. Il grande successo arriva nel 1940 con Il deserto dei Tartari, un romanzo strano e innovativo che consacra Buzzati grande narratore. Nell’opera si racconta del tenente Giovanni Drogo che arriva in servizio alla Fortezza Bastiani  costruita al confine dello stato per difendersi da un possibile attacco dei Tartari, che, però, non arrivano mai. L’attesa infinita di qualcosa e il tempo che modifica tutto tranne la vita ripetitiva degli abitanti dell’avamposto, affascinano e coinvolgono il lettore. Il tema dell’attesa e della solitudine è presente anche in altri due romanzi: Un amore (1963) e Le notti difficili (1971). Egli muore a Milano il 28 gennaio 1972.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
A chi batte forte, si aprono le porte
: Bisogna insistere per trovare ascolto.

MODO DI DIRE
Prendere per il bavero: Prendere in giro qualcuno.
Ma in realtà gli uccelli mangiano molto e spessissimo. Il colibrì, ad esempio, mangia 18 volte il suo peso!

NEOLOGISMO
abito-scultura: abito particolarmente ricco tale da essere paragonato a una scultura.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA