14 giugno

Leggiamo …

Da “Giorno dopo giorno” di SALVATORE QUASIMODO ecco la dura accusa all’”Uomo del mio tempo” …

In questa poesia Quasimodo giudica l’uomo della Seconda Guerra Mondiale:  feroce e disumano come gli uomini selvaggi, primitivi e il progresso tecnologico lo ha messo al servizio di distruzione e di morte

Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
– t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura(1). T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta(2).
E questo sangue odora come nel giorno
quando il fratello disse all’altro fratello(3):
“Andiamo ai campi”. E quell’eco fredda , tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore(4).

Note

  1. l’uomo indirizza tutte le conquiste della tecnologia alla distruzione
  2. l’uomo è progredito, ma in quanto alla violenza è rimasto quello di sempre
  3. è ancora attuale la ferocia di Caino che uccide Abele
  4. bisogna dimenticare la storia dei padri offuscata dalla violenza per una nuova era di pace.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
Ballare come un orso

MODO DI DIRE
Legare la vigna con le salsicce: Vivere nell’abbondanza.

Biografia …

Il 14 GIUGNO 1968 muore SALVATORE QUASIMODO importante poeta Premio Nobel per la letteratura …

Salvatore Quasimodo nasce a Modica il 20 agosto 1901, fa studi in un istituto tecnico e solo da autodidatta studia Latino e Greco. Diventa impiegato dello Stato, tramite Vittorini frequenta gli ambienti culturali di Firenze e inizia la sua produzione poetica che durerà fino alla morte, avvenuta il 14 giugno1968. L’attività poetica di Quasimodo si può dividere in due fasi molto distinte: nella prima egli aderisce alla corrente dell’Ermetismo e compone opere significative come”Acque e terre” (1930) e “Oboe sommerso” (1932). Nella raccolta “Ed è subito sera” (1942) descrive le sensazioni  della fanciullezza su uno sfondo di paesaggio siciliano suggestivo che si fonde con i  miti della classicità. Esprime anche un profondo senso di dolore, che sente di condividere con tutti gli uomini, in versi molto musicali che risentono della lezione dei classici. Nella seconda fase  della sua produzione Quasimodo compone versi di impegno civile e di partecipazione emotiva ai drammi della guerra andando alla ricerca di quei valori umani annullati dalla violenza del conflitto. Il poeta, in raccolte come “Giorno dopo giorno” (1947),  sente il bisogno di confrontarsi con gli altri ed esprime la speranza di un futuro migliore. Per i meriti acquisiti da queste ultime composizioni ottiene il Premio Nobel per la letteratura nel 1959.

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VOCABOLARIO CUCINA