21 maggio

Leggiamo …

In “Poesie filosofiche” con “Stavamo tutti al buio”, TOMMASO CAMPANELLA elogia il nuovo pensiero scientifico …

In questa poesia Campanella rivendica con orgoglio il suo ruolo di pensatore che ha voluto scoprire e rivelare agli altri la verità. Tutti lo hanno attaccato ed ha pagato con anni di carcere questo suo compito, ma in lui rimane la soddisfazione di intellettuale che ha fatto il suo dovere.

Stavamo tutti al buio(1). Altri sopiti
d’ignoranza nel sonno; e i sonatori
pagati raddolciro il sonno infame(2).
Atri vegghianti rapivan gli onori,
la robba, il sangue(3), o si facean mariti
d’ogni sesso, e schernian le genti grame(4).
Io accesi un lume(5): ecco, qual d’api esciame(6),
scoverti, la fautrice tolta notte
sopra me a vendicar ladri e gelosi(7),
e que’ le paghe(8), e i brutti sonnacchiosi
del bestial sonno le gioie interrotte(9):
le pecore co’ lupi fur d’accordo
contro i can valorosi(10);
poi restar preda di lor ventre ingordo(11).

Note

  1. buio dell’ignoranza
  2. i poeti adulatori addolcivano il buio dell’ignoranza
  3. altri svegli solo per avere senza merito onori e ricchezze
  4. si abbandonavano ad ogni piacere e deridevano la massa ignorante
  5. io ho acceso la luce della verità
  6. come uno sciame d’api
  7. tutti, i ladri e gli amanti dell’ignoranza mi hanno attaccato perché ho eliminato la notte dell’ignoranza
  8. i ladri perché perdevano le ricchezze
  9. gli ignoranti perché perdevano la tranquillità del non pensare
  10. i padroni e gli schiavi si sono trovati d’accordo
  11. poi gli schiavi sono rimasti preda del prepotenti.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
Ogni botte dà il vino che ha

MODO DI DIRE
Di soppiatto: Di nascosto, senza farsene accorgere.

Biografia …

Il 21 MAGGIO 1639 muore TOMMASO CAMPANELLA, nato a STILO, grande filosofo e scrittore del Seicento …

Tommaso Campanella nasce a Stilo, vicino a Reggio Calabria, il 5 settembre 1568 in una famiglia molto povera. Entra nell’Ordine Domenicano per poter fare gli studi, ma egli ha un temperamento che non si adatta alla disciplina e perciò abbandona il convento. Vaga in varie città elaborando idee filosofiche che non sono in linea con la posizione ufficiale della Chiesa. Esprime giudizi severi sulla dominazione spagnola in Italia e perciò, dopo essere stato all’estero, al ritorno in Italia finisce in carcere come eretico dal 1599 al 1629. Proprio in prigione scrive le sue opere filosofiche più importanti tra le quali spicca “La città del Sole”, nella quale descrive una società ideale fondata sulla perfetta uguaglianza tra i cittadini. Nel 1629, liberato, si trasferisce in Francia dove vive gli ultimi anni della sua vita in serenità. Egli muore a Parigi il 21 maggio 1639. Oltre che filosofo Campanella è un grande scrittore e poeta e proprio sulla creazione artistica scrive “Poetica” (1595) in cui enuncia le sue idee letterarie. Campanella sente il fascino della grandezza e armonia dell’Universo che egli giudica proiezione della potenza di Dio. Egli concepisce la poesia come strumento di esaltazione della bellezza della realtà naturale. Si allontana dalle idee poetiche del Barocco e dalla poetica della “meraviglia” ed invece con uno stile non curato ma molto espressivo espone la sua esaltazione visionaria per la bellezza naturale e l’armonia del creato.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA