2 giugno

Lo Chef consiglia …

La torta ricotta e pere amalfitana è un dessert della CAMPANIA …

Ingredienti

  • 4 uova
  • 140 g di mandorle sgusciate
  • 60 g di farina 00
  • 200 g di zucchero semolato
  • 60 g di burro
  • 300 g di pere
  • 250 g di ricotta
  • 250 ml di panna
  • mezzo limone
  • vaniglia in polvere
  • zucchero a velo

Preparazione
Lavare le pere, sbucciarle e tagliarle a piccoli pezzettini.
Cuocerle per 10 minuti circa in una padella con 30 g di burro, 1 cucchiaio di zucchero e il succo di limone. Quando saranno morbide toglierle dal fuoco e farle raffreddare.

Nel frattempo, preparare i dischi di biscotto.
Frullare molto finemente le mandorle fino a farle diventare una farina. Montare in una ciotola tre tuorli e un uovo intero, insieme a 100 g di zucchero semolato.
Quando il composto è chiaro e spumoso, aggiungere la farina 00, la farina di mandorle e 30 g di burro fuso e tiepido.
Continuare a montare il composto con le fruste.

Montare a parte i tre albumi insieme a un cucchiaio di zucchero a velo finché non sono sodi e lucidi. Aggiungerli al composto di uova e farina con movimenti delicati dal basso verso l’alto.

Foderare una teglia con la carta forno. Versare metà composto in uno stampo a cerniera di 24 cm.
Cuocere per 10 minuti a 200 °C.
Ripetere poi l’operazione con il restante impasto, in questo modo si otterranno 2 dischi di biscotto.

Lavorare la ricotta con gli altri 100 g di zucchero semolato.

Aggiungere le pere e la panna ben montata insieme all’estratto di vaniglia in polvere. Amalgamare la crema e riporla in frigo fino al suo utilizzo.

Una volta raffreddati i dischi di biscotto, comporre il dolce.

Su un piatto, mettere un cerchio da pasticceria di 24 cm e porre uno dei due dischi alla base. Coprire con la crema di ricotta e pere, livellandola con una spatola. Ricoprire con l’altro cerchio, premendo bene.

Porre a riposare in frigorifero per almeno 12 ore.
Un’ora prima di servire, passare il dolce in freezer. Togliere con delicatezza il cerchio da pasticceria e servirlo cosparso di zucchero a velo.

A proposito di …

Famoso a livello mondiale è il limone di Amalfi, in CAMPANIA …

Il limone è un agrume che viene coltivato da secoli lungo la costiera amalfitana.
Fin dall’antichità veniva venduto nei commerci con gli Arabi, grazie alle sue proprietà utili in medicina e per il suo gusto in cucina.
Il limone di Amalfi oggi è conosciuto con il nome di Sfusato Amalfitano e viene esportato in America, Russia e Francia fin dal 1860.

Il frutto è caratterizzato da una forma allungata, con la buccia liscia e gialla; il peso è generalmente di 100 grammi.
L’aroma e il profumo sono intensi e molto forti e il succo è abbondante e acido.

La coltivazione del limone è molto sviluppata nei terrazzamenti di Amalfi: vi sono circa 800 piante, che producono annualmente 35 tonnellate di limoni.

Andiamo a …

Visitiamo AMALFI, bellissima città della CAMPANIA …

Amalfi è un comune in Provincia di Salerno, situata sul mare in quella Costiera Amalfitana che dalla città prende il nome. Il territorio dalle spalle è roccioso e perciò l’economia della città si fonda sulla piantagione di limoni, coltivati su terrazzamenti, sulla produzione di carta pregiata e soprattutto sul turismo culturale. Amalfi, fondata dai Romani, arriva al suo massimo splendore dal secolo IX al secolo XII. Amalfi è una delle quattro Repubbliche Marinare che dominano il Mare Mediterraneo e che spesso si scontrano fra di loro. Amalfi è famosa per aver creato il Codice Marittimo, più conosciuto col nome di Tavole Amalfitane, che dettava le regole di navigazione in mare. Si ritiene inoltre che i suoi marinai hanno inventato l’uso della bussola. Conquistata nel 1131 dai Normanni decade a semplice città sotto il controllo di vari signori. I monumenti più significativi della città sono il Duomo, la Basilica del Crocifisso e la Chiesa, Convento e Chiostro di Sant’Antonio.

Visitiamo …

In CAMPANIA possiamo esplorare la Riserva Tirone Alto Vesuvio …

La Riserva naturale Tirone Alto Vesuvio è un’area naturale protetta nella città metropolitana di Napoli e fa parte del Parco nazionale del Vesuvio. E’ posta a salvaguardia della fascia che circonda alla base il cratere del Vesuvio. E’ una zona di grande interesse per le caratteristiche della vegetazione, che presenta, insieme alla macchia cespugliosa di tipo mediterraneo, estese pinete con pino marittimo e pino domestico e boschi misti di leccio, sughera, robiniae castagno. Dove gli incendi hanno ridotto il numero degli alberi e sulle vecchie colate di lavaci sono diverse varietà di ginestre, tra cui la ginestra dell’Etna introdotta dopo l’ultima eruzione all’inizio del Novecento.
Nel Parco vi sono molti piccoli mammiferi come il ghiro, il topo quercino, il coniglio selvatico e la lepree i loro predatori: la donnola, la faina e la volpe. In più vi sono anche molti rettili e molti anfibi. Abbastanza numerose sono anche le specie di uccelli tra cui spicca una numerosa colonia di corvo imperiale.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA