19 maggio

Leggiamo …

In “Poesie” DIEGO VALERI con “Riva di pena, canale d’oblio” ci mostra la sua visione pessimistica …

In questa poesia Valeri descrive il paesaggio triste della Venezia autunnale. Tutta la composizione esprime desolazione, solitudine, distacco e dolore.
L’ambiente esterno è proiezione della propria sensazione di angoscia esistenziale e contribuisce ad accentuare il suo senso di smarrimento

Ora è la grande ombra d’autunno:
la fredda sera improvvisa calata
da tutto il cielo fumido(1) oscuro
su l’acqua spenta(2), la pietra malata(3).
Ora è l’angoscia dei lumi radi,
gialli, sperduti per il nebbione,
l’uno dall’altro staccati, lontani,
chiuso ciascuno nel proprio alone(4).
Riva di pena, canale d’oblio(5)
Non una voce dentro il cuore morto(6).
Solo quegli urli straziati d’addio
dei bastimenti che lasciano il porto(7).

Note

  1. la nebbia densa che sembra fumo
  2. acqua sporca
  3. le pietre delle case rovinate dal tempo sembrano malate
  4. i lampioni isolati e lontani sono simbolo dell’isolamento del poeta
  5. la realtà esterna del canale e della sua acqua è immagine dello smarrimento del poeta
  6. davanti a tanta desolazione il cuore del poeta diventa insensibile
  7. anche le sirene delle navi, che sembrano urli umani, e che indicano la partenza e quindi l’addio, contribuiscono ad accrescere l’angoscia del poeta.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
Non si fa niente per niente

MODO DI DIRE
Acchiappare farfalle: Fare cose inutili.

Biografia …

Il 19 MAGGIO 1939 DIEGO VALERI pubblica la raccolta “Poesie vecchie e nuove” …

Diego Valeri nasce a Piove di Sacco, vicino a Padova, il 25 gennaio 1887, studia letteratura e perfeziona le sue conoscenze con un corso alla Sorbona di Parigi. Rientrato in Italia comincia ad insegnare nei Licei e nello stesso tempo inizia a comporre le sue poesie in tre raccolte, “Umana” (1916), “Crisalide” (1919) e “Ariele” (1924). Ma il momento più significativo della sua attività di poeta è il 19 maggio 1939, quando pubblica “Poesie vecchie e nuove” una raccolta-compendio di tutte le sue composizioni che gli danno giusta fama di grande poeta. Diventa insegnante di Letteratura Francese all’Università di Padova ed effettua numerose ed interessanti traduzioni di opere di autori stranieri, francesi e tedeschi. Diventa per molti anni “Sovrintendente alle Belle Arti” di Venezia. Valeri nella sua poesia segue la lezione di Pascoli con la scelta della terminologia di quel poeta. Anche il D’Annunzio di “Alcyone” gli ispira molte composizioni che descrivono il suo rapporto con l’ambiente naturale. Dalla sua conoscenza della letteratura francese trae spunto da certe immagini di lettura della realtà del poeta Arthur Rimbaud. Il tema più ricorrente della poesia di Valeri è proprio la natura con la quale egli dialoga per capirne i messaggi e apprezzarne la bellezza e i misteri. Valeri muore a Roma il 27 novembre 1976.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA