6 gennaio

Leggiamo …

In “Della ragion poetica” GIAN VINCENZO GRAVINA spiega il motivo della “Utilità della poesia” …

Da “Della ragion poetica”:
Utilità della poesia(1)

Ma per ridurci(2) al nostro principio, è la poesia una maga, ma salutare, ed un delirio che sgombra le pazzie(3). E’ ben noto quel che gli antichi favoleggiarono d’ Anfione e d’Orfeo(4), dei quali si legge che l’uno col suon della lira trasse le pietre e l’altro le bestie; dalle quali favole si raccoglie che i sommi poeti con la dolcezza del canto poteron piegare il rozzo genio degli uomini e ridurli alla vita civile. Ma questi sono rami non radici, e fa d’uopo cavar più a fondo per rinvenirle(5) e aprire per entro le antiche favole un occulto sentiero onde si possa conoscere il frutto di tali incantesimi e il fine al quale furono indirizzati. Nelle menti volgari, che sono quasi d’ogni parte involte tra le caligini della fantasia, è chiusa l’entrata agli eccitamenti del vero e delle cognizioni universali. Perché dunque possano ivi entrare, convien disporle in sembianza proporzionata alle facoltà dell’immaginazione ed in figura atta a capire adeguatamente in quei vasi(6); onde bisogna vestirle d’abito materiale e convertirle in aspetto sensibile, disciogliendo l’assioma universale ne’ suoi individui in modo che in essi, come fonte per li suoi rivi, si diffonda e per entro di loro s’asconda, come nel corpo lo spirito(7).

Note

  1. Per Gravina la poesia è esaltazione e follia, cioè emozione esasperata che fa capire la bellezza della creazione di un autore. Solo che negli uomini primitivi e negli mindividui di poca cultura è necessario che i concetti universali vengano presentati in immagini materiali semplici che possano suscitare emozioni anche nelle menti più semplici.
  2. ritornare
  3. la poesia è un delirio artistico che guarisce dalla pazzie vere.
  4. antichi poeti che con la loro poesia commuovevano animali e pietre: allegorie elementari per indicare che la loro poesia commuoveva profondamente gli animi umani.
  5. è necessario scavare più a fondo per trovarle
  6. è necessario usare forme più materiali per farle entrare nelle menti più semplici di coloro che hanno poca cultura.
  7. riducendo i concetti universali in forme semplici in maniera indiretta anche i concetti più difficili arrivano alle menti semplici.

Biografia …

Il 6 GENNAIO 1718 muore GIAN VINCENZO GRAVINA, uno dei creatori dell’Arcadia …

Gian Vincenzo Gravina nasce a Roggiano, vicino a Cosenza, il 20 gennaio 1664, studia prima a Napoli e poi a Roma approfondisce la conoscenza del diritto canonico. Nella sua vita però la passione culturale è la letteratura, ma, influenzato dalla sua preparazione classicista, rifiuta profondamente la poesia barocca. Con altri letterati fonda a Roma nel 1690 l’”Accademia dell’Arcadia”, che propone una chiara scelta di ritorno al Classicismo per dare dignità e valore alla creazione poetica. Gravina però è legato alla grande tradizione classicista del Rinascimento e non si riconosce nella semplicistica eleganza formale dell’Arcadia, che egli abbandona nel 1711. La sua opera teorica fondamentale è “Della ragion poetica” (1708) in cui egli sostiene che il poeta deve avere un ruolo di guida civile degli uomini e deve fondare le sue composizioni sulla “chiarezza” e sulla “semplicità” della forma espressiva. Il poeta non deve trovare ispirazione nella realtà oggettiva me nel “verosimile” e con la fantasia e l’immaginazione deve descrivere profondi sentimenti che emozionano l’animo suo sul momento e quello dei lettori in seguito. Le sue teorie sono oggetto di riflessione nei decenni successivi. Gravina muore a Roma il 6 gennaio 1718.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
L’amore è cieco

MODO DI DIRE
Prendere un bidone: Essere raggirato.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA