27 gennaio

Leggiamo …

Da “I Malavoglia” di GIOVANNI VERGA proponiamo la sua lucida analisi fatta nella Prefazione …

Da “I Malavoglia”:
Prefazione(1)

Il cammino fatale, spesso faticoso e febbrile che segue l’umanità per raggiungere la conquista del progresso, è grandioso nel suo risultato, visto nell’insieme, da lontano. Nella luce gloriosa che l’accompagna dileguansi(2) le irrequietudini, le avidità, l’egoismo, tutte le passioni, tutti i vizi che si trasformano in virtù…Il risultato umanitario copre quanto c’è di meschino  negli interessi particolari che lo producono…Ogni movente di cotesto lavorìo universale, dalla ricerca del benessere materiale, alle più elevate ambizioni, è legittimato dal solo fatto  della sua opportunità a raggiungere  lo scopo del movimento incessante; e quando si conosce dove vada questa immensa corrente dell’attività umana, non si domanda al certo come ci va. Solo l’osservatore , travolto anch’esso dalla fiumana, guardandosi attorno, ha il diritto di interessarsi ai deboli che restano per via, ai fiacchi che si lasciano sorpassare dall’onda per finire più presto, ai vinti che levano le braccia disperate, e piegano il capo sotto il piede dei sopravvegnenti(3), i vincitori d’oggi affrettati anch’essi, avidi anch’essi d’arrivare, e che saranno sorpassati domani.

Note

  1. Verga sostiene che il progresso è come una fiumana che avanza per merito della voglia incessante dell’uomo di migliorare le sue condizioni di vita, ma esso si realizza anche con le sconfitte dei più deboli.
  2. scompaiono.
  3. di coloro che sopraggiungono.

Biografia …

Il 27 GENNAIO 1922 muore GIOVANNI VERGA, il grande scrittore verista siciliano …

Giovanni Verga è l’iniziatore e il rappresentante più grande del Verismo, una corrente letteraria che vuole descrivere in modo oggettivo la realtà senza l’intervento dell’autore, tanto che l’opera deve sembrare “si fosse fatta da sé”.  Verga nasce a Catania il 2 settembre 1840, da giovane partecipa ai moti garibaldini e poi si trasferisce prima a Firenze e poi a Milano per trovare ambienti culturali più stimolanti. Nel 1893 si ritira nella sua città e non scrive più fino alla morte, avvenuta il 27 gennaio 1922. La prima produzione di Verga si inserisce nella corrente tardo-romantica con vicende d’amore languide e patetiche. Dopo il 1874 decide di descrivere il mondo dei miseri contadini siciliani, umanamente più “veri” nella loro lotta per la sopravvivenza. Le sue opere più significative sono le raccolte di novelle “Vita dei campi” (1881), “Novelle rusticane” (1883) e i romanzi Malavoglia” (1881) e “Mastro-don Gesualdo” (1889). Verga ha una visione pessimista e fatalista del mondo, per cui non si può cambiare la propria condizione di vita: è la famosa morale dell’ostrica che può vivere solo attaccata allo scoglio in cui nasce. Gli uomini si battono per conseguire il benessere, ma sono destinati ad essere “vinti” dalle condizioni sociali avverse anche quando raggiungono qualche successo.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
A scherzar con la fiamma, ci si scotta

MODO DI DIRE
Avere agio di fare qualcosa: Averne la possibilità, l’opportunità.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA