7 giugno

Leggiamo …

Da “La Voce” GIUSEPPE DE ROBERTIS lancia quasi un appello per invocare “La collaborazione alla poesia” …

In questo brano il critico De Robertis rivela quella che è l’essenza della poesia: come ciascuno riesce a far rivivere nella propria sensibilità la creatività del poeta cogliendo il nucleo emozionale della poesia. La poesia è, dunque, una serie di frammenti che il lettore deve sapere individuare e goderne di volta in volta.

C’è qualcosa in Dante che mi soddisfa assai più, per certe novità di stile, che fanno pensare, in tempi così lontani, a un miracolo irripetuto(1). Se ricordo ancora una volta, per il mio piacere, una terzina dantesca, sento che più nulla ho da chiedere alla poesia, oggi, con la mia irrequietudine moderna, e la mia sensibilità malata, acuita all’estremo. Il verso!… cosa divina, nella sua vibrante fattura, nella sua unità brulicante, nel ritmo ricco, a ogni accento, di movimenti nuovi, di tremito. Ognuno sta a sé, e fissa una linea compatta, piena, senza scambio. Pare che ciascuno endecasillabo esaurisca, nella sua misura, capacità di risonanze, e luccichii di parole: entro un limite costretto. D’altra parte, così solo è stato possibile, non per via d’immagini imprevedute(2), ma a traverso espressioni intense, con suggerimenti vasti, creare emozioni instabili, musicalmente lontane, con accordi di colori intravisti, mai realmente resi. Si pensi allo stento(3) con cui va pronunciata la parola “plenilunii”, e che la scandisce in modo, che anche l’altra che segue, non si dice senza lentezza, con un prolungamento smisurato. Se cerco gli accenti in questo verso, so che essi poggiano sulla sesta e decima sillaba; pure non li avverto, tanto frequente è la vibrazione in ogni parte, che nessuna prepondera(4). Così, quanto più il ritmo è intenso, e interno; molecolare; varia con tale un tremito, che non è facile distinguere il salire e l’abbassarsi dei toni : vera adequazione(5) di quel che si direbbe un verso luccicante.

Note

  1. non ripetuto
  2. non previste
  3. difficoltà
  4. sovrasta
  5. adeguamento

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
Scherzo di mano, scherzo di villano

MODO DI DIRE
Essere un cincinnato: Essere una persona onesta e semplice.

Biografia …

Il 7 GIUGNO 1888 nasce a MATERA, GIUSEPPE DE ROBERTIS, acuto critico di inizio Novecento …

Giuseppe De Robertis nasce a Matera il 7 giugno 1888 e svolge un ruolo molto attivo nella discussione delle avanguardie artistiche del Primo Novecento. Come direttore della rivista “La Voce” le imprime una decisa svolta verso una finalità esclusivamente letteraria. Diventa docente universitario, ma soprattutto lascia traccia significativa nella critica letteraria. Muore a Firenze il 7 settembre 1963. Fin da giovane egli traccia le linee fondamentali della sua attività critica definendo la poesia come fatto essenzialmente stilistico e quindi slegata dal contenuto e dalle circostanze di composizione. La poesia deve essere, insomma, un’occasione di interiorizzazione emotiva e pertanto il lettore deve “collaborare” con il poeta per realizzare il ‘miracolo’ di suscitare il sublime nella propria sensibilità. Compito del critico diventa quello di individuare tali frammenti di alta poesia. Di gran successo sono i suoi saggi critici, come “Saggio su Leopardi” (1937) e “Primi studi manzoniani” (1949). Gli storici giudicano l’impostazione critica di De Robertis come risposta alla follia dei tempi che inneggiano alla guerra come “igiene del mondo”, al disordine e al tramonto della capacità di ragionare.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA