30 gennaio

Nel mondo dello spettacolo e dello sport …

Il 30 GENNAIO 1914 nasce il regista di lunga carriera Vittorio Cottafavi , che muore ad ANZIO …

Vittorio Cottafavi nasce a Modena il 30 gennaio 1914 da una famiglia molto influente e di lunga tradizione militare. La famiglia si trasferisce prima a Torino e poi a Roma, dove frequenta il liceo e poi si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza. Egli interrompe gli studi per iscriversi nel 1935 al Centro Sperimentale di Cinematografia e ottiene il diploma per la regia. Partecipa come aiuto regista ad alcune opere di registi di grande esperienza: “Jean Doré” (1938) di Mario Bonnard, “Giorni felici” (1942) di Gianni Franciolini e “I bambini ci guardano” (1943) di Vittorio De Sica. Inizia poi la carriera di regista con “La fiamma che non si spegne” (1949) sul sacrificio di Salvo D’Acquisto che si accusa di un attentato per salvare degli innocenti. Cottafavi gira poi numerosi film mitologici e soprattutto scrive sceneggiature per diversi film di vari autori. Egli si dedica alla realizzazione di sceneggiati televisivi  tra i quali spiccano: “La trincea” (1961), “Vita di Dante” (1965) e “I racconti di Padre Brown” (1970). Cottafavi muore ad Anzio, vicino a Roma, il 14 dicembre 1998.

Il 30 GENNAIO 1884 nasce il bravo tenore Salvatore Pollicino …

Salvatore Pollicino nasce a Porto Empedocle, vicino ad Agrigento, il  30 gennaio 1884, studia a Palermo canto con il maestro Nino Santoro e ben presto inizia la sua carriera di tenore debuttando al Teatro Biondo di quella città in “La Traviata” di Verdi e subito dopo si esibisce in “Rigoletto” dello stesso compositore. Pollicino è in possesso di una voce squillante ma ben modulata che si addice al repertorio dell’Ottocento romantico, ma egli sa interpretare con buona tecnica anche opere veriste come “Andrea Chénier” di Umberto Giordano. Riceve scritture dal Teatro dell’opera di Malta e lì interpreta ruoli impegnativi in “Carmen” di Bizet, “Lucia di Lammermoor” di Donizetti e “Tosca” di Puccini. Grande soddisfazione riceve nel 1924 dalla sua esibizione al Teatro Carcano di Milano in “Cavalleria rusticana” sotto la direzione dello stesso compositore Pietro Mascagni. Pollicino ha anche il privilegio di iniziare nel 1939 le trasmissioni RAI a Palermo. Egli si ritira dall’attività nel 1942 e muore proprio a Palermo il 10 novembre 1961.

Il 30 GENNAIO 1964 va in onda in RAI un episodio dello sceneggiato “Mastro don Gesualdo” …

Il 30 gennaio 1964 la RAI trasmette una puntata dello sceneggiato televisivo “Mastro don Gesualdo”, tratto dall’omonimo romanzo di Giovanni Verga. La regia è di Giacomo Vaccari e gli attori principali sono Enrico Maria Salerno, Lydia Alfonsi, Sergio Tofano, Valeria Ciangottini e Turi Ferro. Il regista introduce delle novità rispetto ad altri sceneggiati televisivi facendo parlare i personaggi in dialetto siciliano e dando molta importanza alla cinepresa rispetto agli attori, che quasi rimangono sullo sfondo. La vicenda riprende il contenuto del romanzo. Gesualdo Motta da semplice muratore si arricchisce molto e per avere prestigio sociale sposa Bianca Trao, una nobile decaduta che aspetta un figlio da una relazione con il cugino. Questo matrimonio non soddisfa Gesualdo perché subisce l’invidia dei parenti e della gente del paese e il disprezzo dei nobili. Egli fa educare la figlia Isabella nei migliori collegi e la obbliga a sposare un nobile in crisi economica, il Duca di Leyra di Palermo. La moglie Bianca muore e Gesualdo, ammalato di cancro,  va a morire nella casa del Duca a Palermo con il dolore di vedere sperperare le sue ricchezze.

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