11 marzo

Nel mondo dello spettacolo e dello sport …

L’11 MARZO 1943 a CIVENNA nasce il pilota automobilistico Arturo Merzario …

Arturo Merzario nasce a Civenna, vicino a Como, l’11 marzo 1943, e fin da giovane sente una forte passione per i motori. A soli 19 anni partecipa con l’Alfa Romeo Giulietta del padre alla Coppa Fisa a Monza e negli anni successivi sempre alla guida di un’Alfa Romeo va vicino alla conquista del Campionato Italiano Gran Turismo. Entra nella squadra Abarth e nel 1968 vince il Campionato Italiano della Montagna. La svolta nella sua carriera avviene nel 1969 quando vince con un’Abarth 2000 il Circuito del Mugello, che lo consacra grande pilota. L’anno successivo si ripete vincendo un seconda volta il Mugello e poi passa alla Ferrari per le vetture Gran Turismo. Con la Ferrari vince la Targa Florio e ottiene altri piazzamenti che fanno vincere alla scuderia il Mondiale Marche. Nel 1975 passa all’Alfa Romeo e vince nei circuiti di Digione, Monza, Enna e Nurburgring e conquista ancora una volta il Mondiale Marche. Egli prosegue la sua carriera di pilota gareggiando anche in alcune gare di Formula 1, ma senza ottenere grandi risultati.

L’11 MARZO 1851 va in scena la prima di “Rigoletto” di GIUSEPPE VERDI …

L’11 marzo 1851 al Teatro “La Fenice” di Venezia va in scena la prima dell’opera lirica “Rigoletto” di Giuseppe Verdi, su libretto di Francesco Maria Piave.
E’ questa un’opera che fa parte della così detta “trilogia popolare” di Verdi insieme a “Traviata” e “Il Trovatore”. La vicenda deriva dall’opera di Victor Hugo “Il re si diverte”, ma la censura non consente che un re sia un seduttore ed allora si ambienta il fatto alla corte del Duca di Mantova. E’un’opra fortemente drammatica fondata sull’amore, sull’odio, sulla vendetta, con sullo sfondo un terribile destino di morte che incombe sui protagonisti. Alla corte del duca di Mantova si svolge una festa e il duca fa la corte ad una nobile. Arriva il Conte Monterone che accusa il duca di avere sedotto la figlia e Rigoletto, buffone di corte, lo schernisce volgarmente ed il vecchio lo maledice. I cortigiani scoprono che in casa di Rigoletto vi è una bella donna che credono la moglie e decidono di rapirla per offrirla al duca. Rigoletto da solo pensa con paura alla maledizione del vecchio padre. Egli quando scopre che la figlia non è in casa capisce di avere subito la beffa dai cortigiani, li maledice e medita la vendetta sul duca che ha sedotto la figlia.
Assolda il padrone della locanda dove si reca il duca affinché lo uccida, mala sorella chiede di risparmiarlo ed in cambio quello uccide la figlia di Rigoletto che non vuole la morte del duca. Rigoletto trova la figlia morente e si dispera.

Da “Rigoletto” di GIUSEPPE VERDI ecco la celebre romanza di tenore “La donna è mobile” …

La donna è mobile(1)
qual piuma al vento,
muta d’accento(2)
e di pensiero.
Sempre un amabile
leggiadro viso,
in pianto o in riso,
è menzognero(3).
E’ sempre misero(4)
chi a lei s’affida,
chi le confida,
mal cauto(5) il core!
Pur mai non sentesi
felice e appieno
chi su quel seno,
non liba amore(6)!

Note

  1. incostante
  2. umore
  3. la donna mente sempre
  4. infelice
  5. in modo imprudente
  6. eppure non si sente felice chi non riversa amore su di lei.
VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA