Nel mondo dello spettacolo e dello sport …

Mike Bongiorno si spegne a Monte Carlo l’8 settembre 2009; si conclude così la straordinaria carriera del “re dei conduttori televisivi”, che, si può dire, è stato uno dei fondatori della televisione italiana. Nato a New York nel 1924 da genitori italo-americani e naturalizzato italiano, dopo gli inizi come giornalista radiofonico, nel 1955 inizia la sua carriera televisiva con la trasmissione a quiz “Lascia o raddoppia”, che diventa molto popolare e contribuisce alla fama del conduttore. Bongiorno conduce poi anche Campanile sera insieme a Enzo Tortora e Renato Tagliani. Altra trasmissione di grande successo da lui condotta è stata Rischiatutto del 1970 che rimane in programma per 5 anni. Presenta numerose volte il Festival di Sanremo. Nel 1979 passa alle televisioni commerciali di Mediaset e con la sua presenza contribuisce a lanciare l’attività televisiva dei privati. Bongiorno continua la sua attività di conduttore fino agli ultimi anni della sua vita, testimonianza di un instancabile attaccamento a un’attività che ha segnato tutta la sua esistenza.

Claudio Sala nasce a Macherio, vicino a Monza, l’8 settembre 1947. Inizia la sua carriera di calciatore nella squadra del Monza per poi passare al Napoli nel 1968. In questa squadra gioca un anno ricoprendo tutti i ruoli dell’attacco sfruttando la sua qualità migliore, cioè la fantasia nel creare gioco. Passa al Torino nel 1969 e vi rimane per 11 anni, diventando una pedina fondamentale per la squadra. L’allenatore Radice lo schiera come ala destra e diventa un suggeritore fondamentale per la coppia dei “gemelli del gol” Pulici e Graziani. Con questo trio formidabile di attaccanti il Torino vince la Coppa Italia nel 1971 e lo scudetto del 1976. Gioca anche in nazionale 18 partite e partecipa ai Mondiali di Calcio in Argentina nel 1978. Sala è un giocatore di centrocampo, abile nel dribbling e molto preciso nei cross, che consentono agli attaccanti di concludere in porta. Fa parte di quei giocatori definiti ‘fantasisti’. Nel 1980 si trasferisce al Genoa dove conclude la sua carriera due anni dopo. Diventa poi allenatore di squadre di provincia.

Mario Adorf nasce a Zurigo l’8 settembre 1930, da padre italiano e madre svizzera, ma si può considerare del tutto italiano per la sua lunga carriera nel nostro Paese. Inizia la sua carriera cinematografica con il film Ordine segreto del III Reich di Robert Siodmak, in cui interpreta il ruolo di uno spietato assassino e da quel momento egli interpreta personaggi cattivi e violenti. Inizia la sua attività in Italia con il regista Comencini, ma è Antonio Pietrangeli che lo scrittura per due film: La visita e Io la conoscevo bene. Il 1965 è il suo anno migliore perché partecipa a tre grandi pellicole: Le soldatesse di Zurlini, Dieci piccoli indiani e soprattutto Sierra Charriba di Sam Peckinpah, in cui interpreta il ruolo di un sergente di ferro. Continua la sua carriera in Italia diretto da Dino Risi e Renato Castellani. In La tenda rossa recita accanto a Sean Connery e Claudia Cardinale. Con il passare degli anni Adorf cambia molto il tipo di personaggi, ma spesso è chiamato ancora a svolgere ruoli in film polizieschi. Negli ultimi anni della sua carriera, recita nel film Il delitto Matteotti di Florestano Vancini dove interpreta il ruolo di Mussolini.