14 gennaio

Lo Chef consiglia …

Un energetico primo piatto dell’ABRUZZO sono le Pennette cacio e uova …

Ingredienti

  • 320 g di pennette
  • 200 g di pomodori pelati
  • 2 tuorli d’uovo
  • sale
  • pepe
  • olio
  • pangrattato
  • aglio tritato
  • prezzemolo tritato
  • 100 g di pecorino

Preparazione
Sbattere un tuorlo d’uovo con un cucchiaio d’olio, pepe e pecorino abbondante, mescolando bene.

In una padella, far tostare il pan grattato con un filo d’olio.
Nel frattempo cuocere le pennette.

In una padella, preparare il sugo: far scaldare l’olio e l’aglio, poi unirvi i pomodori, schiacciandoli con la forchetta, aggiungendo un po’ di peperoncino e il prezzemolo.

Scolare le pennette al dente e farle saltare nel sugo.

Aggiungere l’uovo rimasto e mescolare rapidamente, evitando di far cuocere l’uovo.

Infine aggiungere il pangrattato e servire.

A proposito di …

Famoso nel mondo è lo zafferano dell’Aquila, in ABRUZZO …

Lo zafferano dell’Aquila viene prodotto esclusivamente in Abruzzo, in particolare nell’Altopiano di Navelli; per le sua qualità e valore viene chiamato anche “oro rosso”.
Nel XIV secolo, il monaco Santucci, si trovava in Spagna per partecipare al tribunale della Santa Inquisizione. Quando tornò a Navelli, dove abitava, portò con sé i semi dello zafferano nascosti in un ombrello e li piantò, dando vita a una fortunata coltivazione.
Per ottenere un kg di zafferano si utilizzano 250.000 fiori e 500 ore di lavoro; diventa così una spezia molto utilizzata dai grandi chef e dai ristoranti più famosi del mondo.

Nella classifica delle spezie più costose, l’oro rosso di Navelli è al primo posto: 1 kg di zafferano costa circa 12.000 euro!

Lo zafferano dell’Aquila viene citato anche nel cartone animato Ratatouille, dove viene definito “eccellente”.

Andiamo a …

Visitiamo ORSOGNA, città dell’ABRUZZO …

Orsogna è un piccolo comune della provincia di Chieti, in Abruzzo. Da sempre è stato un centro di attività agricola tradizionale che produceva soprattutto grano. Di recente però il piccolo centro ha scelto la via della specializzazione in colture di vite e di olivo che rendono più moderna la sua produzione. Accanto all’agricoltura ad Orsogna nel passato vi era una importante attività di produzione di vasi perché gli artigiani potevano sfruttare il terreno argilloso del territorio. Ad Orsogna nel 1881 si verifica un grave terremoto che provoca molti danni e con molta fatica gli abitanti riescono a riprendersi. Durante la Seconda Guerra Mondiale il centro abitato si trova lungo la linea Gustav e per le intense battaglie tra Tedeschi e Alleati Orsogna subisce distruzioni severe. I luoghi artistici più importanti della città sono la Chiesa di San Nicola e la Chiesa d San Rocco.

Visitiamo …

Se vi trovate in ABRUZZO, esplorate il Parco della Majella …

Il  Parco nazionale della Maiella, istituito nel 1991, è uno dei tre parchi nazionali dell’Abruzzo e comprende i territorio attorno al grande massiccio calcareo della Majella e alle montagne del Morrone.  La Majella  è   un imponente massiccio di rocce calcaree, caratterizzato da cime dolcemente tondeggianti per effetto dell’azione millenaria dei ghiacciai che qui erano molto estesi durante le ere glaciali. I suoi versanti, soprattutto quelli orientale e nord-occidentale, sono solcati da lunghissimi ed aspri valloni come quello del fiume Orta, che è un vero e proprio canyon. Il patrimonio vegetale del parco è immenso. I boschi di faggio sono l’elemento dominante fino a circa 1800 metri. Nella fascia compresa tra i 1800 e i 2300 metri, domina incontrastato il Pino mugo, con le formazioni più estese dell’Appennino, spesso accompagnato dal Ginepro nano e dal  Mirtillo. L’albero più interessante della Majella è certamente il Pino nero italico, spontaneo sulla Majella, dove è localizzato sulle rocce più inaccessibili. Sulle vette e praterie d’alta quota, innevate da ottobre a giugno, hanno trovato l’ambiente ideale molte specie che di solito vivono più a nord  e a quote più alte, come la stella alpina, la genziane della Majella e l’aquilegia. L’utilizzo della Majella per il pascolo degli ovini e la caccia avevano praticamente distrutto la fauna selvatica del territorio. Orsi e lupi cacciati perché pericolosi per i pastori, erano sopravvissuti solo nelle zone più difficili da raggiungere.   Cervi, camosci e caprioli erano scomparsi. Oggi, grazie all’istituzione del parco e al ripopolamento sono tutti tornati a vivere nei boschi della Majella in numero sufficiente a garantire la riproduzione. Oltre a questo, nelle acque dell’Orta è presente la lontra, ormai scomparsa da tutto il territorio nazionale.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA