5 ottobre

Lo Chef consiglia …

A Benevento, in CAMPANIA, il dolce si chiama: torrone di Benevento…

Ingredienti

  • 500 g di miele
  • 500 g di mandorle
  • 500 g di zucchero
  • 100 g di acqua
  • 3 albumi
  • buccia grattugiata di un limone
  • 1 cucchiaino di vaniglia in polvere
  • 2 fogli di ostia

Preparazione
Mettere il miele in una pentola e farlo cuocere a bagnomaria, mescolandolo spesso per almeno due ore.

Nel frattempo sciogliere lo zucchero a fiamma bassa, girando con un mestolo di legno.

Tostare le mandorle nel forno a 145° per 5 minuti.

Montare gli albumi a neve e aggiungerli al miele.
Quando lo zucchero è pronto, versarlo sul miele e gli albumi.

Togliere la pentola dal bagnomaria e, mettendola su un fornello dalla fiamma bassa, continuare a mescolare.

Quando il torrone comincia a staccarsi dalle pareti, aggiungere le mandorle, la buccia di limone e la vaniglia.
Continuare a mescolare per altri 40 minuti.

Foderare una teglia con i fogli di ostia e versare il composto.
Con l’aiuto di una spatola, renderlo il più livellato possibile e stenderci sopra un altro foglio di ostia, premendolo bene con un peso.
Lasciarlo raffreddare completamente.

Una volta pronto, tagliarlo a pezzi e gustarlo.

A proposito di …

Uno sfizioso fuoripasto della CAMPANIA: i Taralli

I taralli campani sono una delizia del patrimonio culinario partenopeo.
Rotondi, scuri, pieni di mandorle vengono chiamati anche nzugna e pepe, nome dato dai loro ingredienti.

Inventati nel Settecento; sono stati creati dai fornai per sfamare la povera gente che abitava nei pressi del porto di Napoli, utilizzando la pasta lievitata avanzata, a cui aggiungevano la nzugna, cioè la sugna (grasso del maiale) e pepe. Le mandorle vengono aggiunte solo nell’Ottocento.
I taralli venivano distribuiti ai poveri della città, che li mangiavano dopo averli inzuppati nell’acqua del mare.
Oggi vengono gustati come aperitivo, accompagnati da un bicchiere di birra.

Andiamo a …

Visitiamo BENEVENTO, città della CAMPANIA …

Benevento è uno dei capoluoghi dell’entroterra campano, vicino all’Appennino, in quella zona che nell’antichità era il Sannio, terra di indomabili guerrieri. La città si trova in una conca circondata da colline ed è attraversata da due fiumi. I documenti storici ci dicono che nel IV secolo a.C. la città era uno dei più ricchi centri dell’Appennino sannita e si chiamava Maleventum. Diventata Beneventum, dal I secolo d.C. comincia a crescere, grazie ai vantaggi che derivano dal fatto di trovarsi su una delle più importanti strade romane: la via Appia. Dopo la caduta dell’Impero romano, diventa un ducato longobardo che si mantiene indipendente fino all’XI secolo, quando diventa proprietà dei Normanni. Da quel periodo fino alla formazione del Regno d’Italia, Benevento passa da un governo all’altro e subisce danni da terremoti e pestilenze. Alla fine dell’Ottocento la città torna a crescere e a essere un importante centro agricolo e industriale del Meridione. Malgrado le continue distruzioni, l’ultima delle quali è datata 1943, in città restano interessanti monumenti. Tra questi vanno ricordati: l’arco di Traiano  e il teatro romano del II secolo d.C.; il Castello costruito tra il IX e il XIV secolo; la chiesa di Santa Sofia dell’VIII secolo, un edificio longobardo con una struttura originalissima; la Cattedrale medievale sopravvissuta in parte  ai bombardamenti del 1943.

Visitiamo …

Il Parco Regionale Partenio si trova in CAMPANIA per una gita nella natura …

Il Parco Regionale del Partenio è un’area naturale della Campania di 16.650 ettari, fondata nel 1993.Comprendeterritori delle province di Benevento, Avellino.  Il Partenio è una catena montuosa lunga circa 30 Km formata da rocce calcaree in cui sono presenti numerose grotte. I fianchi della montagna sono scavati da valli profonde e strette percorse da torrenti e ricoperte da fitti boschi a cui si alternano zone coltivate e pascoli. La vegetazione è molto varia. Alla base della montagna si trovano per lo più zone coltivate a cui si mescola la macchia mediterranea; man mano che si sale si incontrano boschi di querce, castagni e faggi. Al di sopra del bosco si stendono vasti pascoli erbosi. Tutta l’area è ricca di fiori tra cui spicca il giglio martagone. Rarissima, invece è diventata l’antemisia, da cui i monaci di Montevergine ricavavano un liquore usato per curare molti disturbi. Le specie animali sono tante e diverse: dodici le famiglie di rettili presenti, tra cui la rarissima salamandrina con gli occhiali e la salamandra pezzata, oltre a serpenti e vipere. Grazie alla diversità degli ambienti si trovano numerose specie di uccelli come picchi, pettirossi, barbagianni, civette; sono presenti anche tassi, volpi e i piccoli mammiferi che abitano nei boschi.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA