3 ottobre

Lo Chef consiglia …

Un’alternativa alla pizza della CAMPANIA: la pizza fritta…

Ingredienti

Per l’impasto

  • 500 g di farina 00
  • 300 ml di acqua
  • 1 cucchiaino di zucchero
  • 10 g di lievito di birra
  • 20 ml di olio d’oliva
  • 10 g di sale

Per la salsa

  • 400 g di pomodori pelati
  • 1 cipolla tritata
  • 1 spicchio di aglio
  • origano
  • parmigiano
  • basilico
  • olio
  • sale

Per friggere

  • Olio

Preparazione

Preparare l’impasto: in una ciotola, versare l’acqua, aggiungere il sale e l’olio e mescolare bene.
In un’altra ciotola versare la farina, il lievito e lo zucchero; fare un buco al centro e aggiungere lentamente l’acqua, cominciando a impastare, aggiungendo la farina, fino ad ottenere un impasto liscio e morbido.
Lasciare l’impasto nella ciotola, coprirla con della pellicola e riporla in un luogo tiepido e buio, (ad esempio il forno spento) per circa due ore.

Preparare il sugo: in una padella versare dell’olio e lasciar soffriggere la cipolla e l’aglio.
Aggiungere i pomodori pelati e lasciar cuocere per circa 20 minuti.
A fine cottura, aggiungere l’origano.

Trascorse due ore, prendere l’impasto e ricavare circa 12 pezzi da 60 grammi l’uno.
Lavorarli fino a ottenere delle palline lisce; disporre le palline su una teglia, ricoprirle con la pellicola trasparente e farle lievitare per un’ora finché raddoppiano il volume.

Trascorso il tempo necessario, schiacciare le palline al centro.

A questo punto, friggere le pizze in abbondante olio finché non diventano dorate.
Una volta pronte, scolarle su un foglio di carta assorbente.

Condirle con il sugo e per ultimo spolverare con parmigiano e basilico.

A proposito di …

La regina di Napoli, in CAMPANIA è la sfogliatella: riccia o frolla?

La sfogliatella è uno dei dolci più famosi di Napoli.
Venne inventata nel 1600, nel monastero di Santa Rosa, vicino Amalfi.
Madre Clotilde, la monaca che si occupava della cucina, un giorno si era accorta di aver avanzato del latte e della farina di semola. Secondo la storia, aggiungendo canditi, frutta secca e crema pasticcera, realizzò la sfogliatella Santarosa, subito apprezzata dagli abitanti di Amalfi.
La notizia di questo buonissimo dolce, arrivò molto lentamente a Napoli. Il pasticciere Pintauro, riuscì a recuperare la ricetta, la modificò leggermente e inventò così l’attuale sfogliatella napoletana.

La sfogliatella oggi si può gustare riccia, molto croccante grazie ai tanti strati di pasta sfoglia; frolla, a base di morbida pasta frolla; Santarosa (o più comunemente chiamata monachina), a base di crema pasticcera e amarene.

Andiamo a …

Visitiamo NAPOLI, famosa città della CAMPANIA …

Napoli è quasi al centro del Golfo che ha lo stesso nome ed è racchiusa tra due sistemi vulcanici: i Campi Flegrei e il Vesuvio. Entrambi sono attivi, ma in stato di quiescenza da molto tempo, tanto da far dimenticare ai napoletani la loro pericolosità. La città ha origini antichissime. È stata fondata da coloni greci nel VIII secolo a.C. e per tutta la sua lunga storia è stata il centro di riferimento delle popolazioni circostanti e la capitale dei diversi regni dell’Italia del sud fino all’Ottocento, quando si forma il Regno d’Italia. Napoli è stata un importante centro di diffusione della cultura nel Rinascimento e nel Settecento, quando diventa uno dei più importanti centri di studi economici in Europa. Ha una grande tradizione teatrale e musicale: la scuola musicale napoletana crea lo straordinario capolavoro dell’Opera buffa, modello per molti compositori; il teatro napoletano trova la sua origine nei personaggi delle maschere come il famoso Pulcinella. Testimoni della storia di questa città sono i castelli sorti a difesa del territorio: Castel Sant’Elmo, Castel dell’Ovo, il Maschio Angioino;il Palazzo reale e i numerosi palazzi nobiliari; le molte chiese tra cui lo splendido Duomo, che rendono il centro della città patrimonio mondiale dell’Umanità. A questi si aggiungono i musei, le università e un paesaggio che ha fatto dire al grande Goethe « Napoli supera tutto: la riva, la baia, il golfo, il Vesuvio, la città, le vicine campagne, i castelli, le passeggiate… Io scuso tutti coloro ai quali la vista di Napoli fa perdere i sensi! »

Visitiamo …

Passeggiamo per il parco Nazionale del Cilento, in CAMPANIA …

Il Parco Nazionale del Cilento è un’area naturale di circa 36.000 ettari  che si trova tra la costa del Mar Tirreno e le montagne dell’Appennino campano. È stato creato nel 1991 per proteggere un’area in cui sono presenti  zone  fortemente urbanizzate e popolate e  ambienti incontaminati da difendere da forme di turismo poco rispettose dell’ambiente. Il parco, per la presenza di ambienti naturali molto diversi tra loro, offre un buon habitat a numerose specie animali, da quelle più comuni come i piccoli roditori a quelli a rischio di estinzione  come lontre, lupi, e gatti selvatici. La vegetazione varia a seconda dell’ambiente. Sulla costa abbiamola macchia mediterranea e nelle zone rocciose fiori rari come la Primula di Palinuro e la Ginestra del Cilento. Nelle aree collinari la vegetazione spontanea è stata interamente sostituita da specie coltivate, come l’ulivo e le piante da frutto. Nelle aree montane prevalgono i boschi di faggio e di quercia, ma sono presenti anche l’abete bianco e la betulla.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA