30 aprile

Leggiamo …

 Da “Le terre del Sacramento” di FRANCESCO JOVINE ecco la drammatica pagina di “La morte di Luca”

In questo romanzo Jovine racconta le lotte dei contadini contro i proprietari terrieri che prima avevano promesso di cedere una parte delle terre per il lavoro da essi fatto e poi non mantengono il patto. Luca Marano guida la rivolta, ma in uno scontro con dei fascisti rimane ucciso.

Luca e i compagni continuarono  a correre a perdifiato. Calavano nelle vallette, rimontavano sulle serre, attraversavano macchie di rovi e di lentisco. Ma non riuscivano ancora a vedere nulla. Quando raggiunsero Cecanibbio videro, a un centinaio di passi, gruppetti sparsi di fascisti e di donne e di contadini che si azzuffavano. Le donne indietreggiavano lentamente difendendosi come iene, a colpi di zappa. Un gruppo di uomini, a destra, e una altro a sinistra, si erano appiattati dietro una trincea di pietre scavate nell’estate e facevano piovere una gragnuola di sassi sugli assalitori. Verso Morutri, si sentiva a tratti dietro una collina, il crepitio delle armi da fuoco. Luca continuava a correre con impeto affannato. Gesualdo e gli altri lo seguivano a stento…In quel momento, di fronte, spuntò un gruppo di fascisti. Gesualdo, il canonico e Ferdinando tirarono contro quelli che avanzavano. Luca si chinò, raccolse il suo primo sasso e lo lanciò. Senti un urlo di dolore. Un altro gruppo di fascisti spuntò a destra ma fu costretto a ritirarsi da una gragnuola che partiva da un altro cumulo di pietre, dietro il quale si erano appiattati altri contadini accorsi dai margini orientali della tenuta. Luca si chinava rapido, raccoglieva le sue pietre, mirava calmo, le scagliava sottomano e le mandava sibilando contro il bersaglio… Qui si udì il grido di Gesualdo: “Giù, Luca!” Ma Luca e Marco Cece erano stramazzati con la schiena rotta, senza un grido, con le braccia levate.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
Meno siamo, meglio stiamo

MODO DI DIRE
Voltare la faccia: Abbandonare qualcosa e qualcuno.

Biografia …

Il 30 APRILE 1950 muore FRANCESCO JOVINE, impegnato intellettuale e notevole scrittore …

Francesco Jovine è un significativo esempio di intellettuale impegnato, che non si chiude nella sua arte disinteressandosi dei problemi che lo circondano. Anzi egli sceglie di stare in prima fila nelle battaglie sociali  per un migliore futuro dei più deboli. Nasce il 9 ottobre 1902 a Guardialfiera, vicino a Campobasso, e partecipa con convinzione alla Resistenza. Dedicatosi all’insegnamento decide di impegnarsi nella letteratura aderendo al Neorealismo, che nel secondo dopoguerra vuole descrivere un quadro realistico dell’Italia di quegli anni. Jovine muore a Roma il 30 aprile 1950. La sua narrativa, che per certi aspetti si richiama a Verga, introduce la nuova prospettiva dell’artista che deve essere guida dei movimenti che si battono per il progresso sociale. Le sue opere più significative sono la “Signora Ava” e specialmente “Le terre del Sacramento”, alla quale  dà una impostazione quasi autobiografica. Egli presenta il protagonista Luca Marano, che rinuncia al suo ruolo di intellettuale piccolo-borghese per diventare animatore della protesta dei contadini contro i latifondisti che negano loro i legittimi diritti di avere la terra. Marano partecipa all’occupazione delle terre ed in uno scontro con i fascisti perde la vita.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA