29 aprile

Leggiamo …

Da “L’assicuratore” di LUCIO MASTRONARDI proponiamo il brano “Il compleanno” …

Come negli altri romanzi anche in questo Mastronardi presenta gli effetti disumani della industrializzazione selvaggia che si verifica a Vigevano. Per tenere il passo con gli altri che si arricchiscono si deve lavorare sempre di più e in condizioni che annullano le relazioni umane. L’autore è duro critico di questa società e protesta con efficacia descrivendo il modo di lavorare di Angela, che ha un solo pensiero: produrre di più per guadagnare di più.

Mia moglie lavora nello scantinato del condominio dove abitiamo. Lavora da sola alla trancia1. Il suo lavoro sta nel tranciare dalla pelle lingue di scarpe e quelle ali dove di infilano le stringhe. Lavora per artigiani e industrialotti che hanno così la possibilità di risparmiarsi un operaio tranciatore. Nel laboratorio ci sono due trance: abbiamo appena finito di pagarne le rate. Mia moglie guadagna trenta lire per ogni servizio, come lo chiama: cioè per ogni due paia di ali e una lingua, che corrispondono a cinque colpi di trancia. Le pareti del laboratorio sono nude, così spicca il quadretto dell’orario di lavoro che Angela ha appeso dietro la porta: 7-12, 13-19; orari che lei si è imposta e che non rispetta quasi mai; difatti incomincia a lavorare sempre qualche ora prima e finisce un paio d’ore dopo. Quando ha molto lavoro va avanti fino oltre mezzanotte. Vicino ai due macchinari c’è un tavolo, dove c’è fogli di pellame, e lingue e ali che Angela ha tranciato stamattina. L’unico soprammobile è un posacenere con la scritta: “Cortesia a tutti. Credito a nessuno”. Mentre Angela continua nel suo verso2, io, con un  gesso, numero le linguette, accoppio le ali, divido il lavoro fatto per un cliente da quello dell’altro. Inoltre ricevo i clienti che portano il lavoro, e incasso il dovuto per conto di Angela. Con lei parlo poco mentre lavora. Angela, quando è presa, non dà ascolto, risponde seccata o non risponde per niente. Dopo qualche ora ho finito quello che c’era da fare; per non stare con le mani in mano (Angela si innervosisce a lavorare mentre io sto lì a far niente) mi metto all’altra trancia e con gli stampi e il pellame e mi metto a lavorare.

Note

  1. taglierina usata per tagliare il cuoio
  2. lavoro

Biografia …

Il 29 APRILE 1979 muore LUCIO MASTRONARDI, scrittore dalla complessa personalità …

Lucio Mastronardi nasce a Vigevano, vicino a Pavia, il 28 giugno 1930 da genitori maestri  di scuola elementare ed egli stesso svolge la stessa attività. Egli vive la sua esperienza di vita e professionale nell’ambiente provinciale della sua cittadina e ne subisce in senso negativo le trasformazioni economiche e sociali. Di questi sconvolgimenti egli diventa spietato critico in una “trilogia” di romanzi nei quali presenta con amara ironia il “progresso” che vivono personaggi disorientati ed emarginati: “Il calzolaio di Vigevano” (1959), “Il maestro di Vigevano” (1962) e “Il meridionale di Vigevano” (1964). Nel romanzo migliore, “Il maestro”, Mastronardi narra del maestro Mombelli che, assillato da continue difficoltà economiche, osserva con astio il vorticoso aumento della ricchezza generale. Decide allora di mettere su una piccola azienda calzaturiera che fallisce e questa situazione lo getta nella più cupa disperazione. Mastronardi si mostra risentito osservatore di questi radicali mutamenti e nei romanzi mostra una ribellione profonda ma senza sbocchi. I suoi personaggi sono vittime che reagiscono istintivamente ma sempre con scelte poco sagge e quindi sono  destinati ad una sconfitta sempre più radicale. Il senso di sconfitta che attribuisce ai suoi personaggi Mastronardi lo vive nella sua esperienza tanto che egli muore suicida a Vigevano il, 29 aprile 1979.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
Chi si somiglia, si piglia

MODO DI DIRE
Seguire, essere, stare a ruota: Stare a brevissima distanza da chi precede.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA