26 giugno

Leggiamo …

Da “Le parole tra noi leggere” di LALLA ROMANO presentiamo il brano “Un bambino difficile” …

Il bambino difficile è il figlio Piero, con il quale non si è mai creato un rapporto costruttivo. I difficili rapporti sono continuati anche dopo, con lui già adulto. Emerge in quest’opera lo scontro tra due personalità forti che non riescono a fare concessioni l’uno all’altra e che mostrano come anche in ambito familiare i dissidi sorgono sempre dal desiderio di affermare la propria personalità. In questo brano la Romano presenta i problemi del figlio bambino e fa un confronto con la propria esperienza deducendo che già da piccolo il figlio voleva andare per la sua strada senza alcuna interferenza degli altri.

Anch’io da bambina avevo quasi imparato a memoria Pinocchio; ma poi mi ero innamorata di un altro personaggio: Peter Pan. Ero già una ragazzina e i miei gusti influenzati da troppe letture erano un po’ estetizzanti. Lui non l’ha mai letto, che io sappia, e nemmeno udito nominare; ma io mi sono sempre sentita colpevole quando infinite volte l’ho sentito dire: “Non voglio diventare grande!” – come se lo avessi contagiato con quella mia vecchia passione per la fiaba decadente. Tutti riviviamo la stessa avventura, perché le nostre avventure sono simboliche. Per lui la scuola Coppino è stata il modello non solo di tutte le scuole, ma anche dell’ambiente di lavoro, di tutte le comunità insomma. Così anche l’altra, s’intende, la scuola delle suore francesi. La Coppino di quelle dove non ha potuto vivere; quella delle suore dei posti dove è stato tollerato, benvoluto. Come l’ufficio dove lavora adesso: con tutto che lui lo detesta in quanto simbolo di mediocrità, di noia, è pure fatto su misura per lui e, come dice suo padre, un minimo male nella categoria. Noi lo choc l’abbiamo avuto già al primo giorno che andò all’asilo. Ci guardavamo: cosa farà? Io non seppi resistere e telefonai. Mère Marie Ange mi rispose con la sua voce flautata ma ferma: “Sta giocando coi suoi compagni”. L’irrealtà di questa immagine era tale che mi rassegnai, rinunziai per sempre a voler sapere.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
Fatti le ali e poi vola

MODO DI DIRE
Tenere al buio: Nascondere.

Biografia …

Il 26 GIUGNO 2001 muore LALLA ROMANO, nata a DEMONTE, attiva scrittrice del nostro tempo …

Gabriella (Lalla) Romano nasce l’11 novembre 1906 a Demonte, vicino a Cuneo, in una famiglia di grande cultura che spinge la giovane a laurearsi in Lettere e a curare la passione per la pittura. Si dedica all’insegnamento e si trasferisce prima a Torino e poi definitivamente a Milano. Abbandonata la pittura si impegna totalmente nella letteratura. Tra le sue opere più significative si possono ricordare “Tetto murato (1957), “L’uomo che parlava solo” (1961) e “Nei mari estremi” (1987). Essa muore a Milano il 26 giugno 2001. Le prime sue prove letterarie sono raccolte poetiche, ma poi scrive esclusivamente romanzi. Una costante dell’ispirazione della Romano è la spiccata tendenza all’autobiografia, che essa realizza attraverso bei ricordi che scaturiscono da una sensazione, un’immagine o un personaggio. Anche quando parla di altri tende sempre ad usare la prima persona. Un tema importante della sua narrativa sono stati in “Parole tra noi leggere” (1969) i difficili rapporti con il figlio, proseguiti anche in età adulta. La Romano ricostruisce il passato slegato dallo svolgersi del tempo e addirittura in ”Una giovinezza inventata” (1979) si spinge a far coincidere il romanzo con la vita, l’invenzione con la realtà. Essa ha voluto rimescolare fatti vissuti con i sogni e le aspettative per ottenere una narrazione suggestiva e coinvolgente.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA