26 gennaio

Leggiamo …

Presentiamo l’interessante inizio del romanzo di GIUSEPPE ROVANI “Cent’anni” …

Da “Cent’anni”:
Inizio del romanzo(1)

Convien risalire a quindici anni addietro, allorquando chi scrive trovavasi(2) in quella età felice, in cui si è amici di tutto il mondo, e il mondo per contraccambio vuota con noi il sacco delle cortesie; età in cui la bile non è ancora uscita dal suo sacchetto a invelenir le vene, e il volto conserva le sue rose, e le influenze atmosferiche non fanno di noi quel che il rame fa delle rane scorticate(3); età in cui l’umore è sempre uguale e sempre lieto, e l’animo si apre a tutti, spensierato e fidente; età in cui sin la bruttezza ha la sua beltà; tanto che tutti, vecchi e giovani, uomini e donne, matrone e fanciulle si volgono a noi, chi per consigliarci, chi per compatirci amabilmente, chi per accarezzarci senza malizia la barba nascente; età in cui l’uomo è il legittimo re dell’universo, del finito e dell’infinito, perché se il presente gli sorride da tutte le parti, l’avvenire gli si svolge dinanzi in lungo e in largo, senza confine, tutto pieno di fantasmi dorati…Allorché dunque chi scrive aveva quindici anni meno, ebbe a far la conoscenza di un vecchio, il qual vecchio, a quel tempo, dei due milioni e cinquecentomila abitanti che contava la Lombardia, era forse quello che portava più anni sulle spalle, tanto che, se fosse stato povero, avrebbe fatto la prima figura alla lavanda de’ piedi(4). Ma non era povero, quantunque non fosse nemmen ricchissimo. Fu presso il lago di Pusiano che vedemmo per la prima volta questo vecchio, e precisamente nell’istante che stavamo leggendo l’iscrizone che addita a’ passeggeri la povera casa dove nacque il grande Parini.

Note

  1. Con questo inizio Rovani si dilunga nel descrivere i vantaggi e la serenità dell’età giovanile e fa riferimento all’incontro con il vecchio dal quale inizia la vicenda della famiglia di cui racconterà lo svolgersi di varie generazioni tra il 1750 e il 1850.
  2. si trovava
  3. l’autore fa riferimento agli esperimenti di Galvani sulle rane che collegate a dei morsetti di rame subito dopo la morte reagivano con improvvisi movimenti: quindi vuol dire che quando si è giovani le condizioni del tempo non influenzano le azioni dell’individuo
  4. si riferisce al Giovedì Santo quando per l’Ultima Cena avveniva la lavanda dei piedi e si sceglievano per questa cerimonia i più vecchi della comunità.

Biografia …

Il 26 GENNAIO 1874 muore GIUSEPPE ROVANI, appassionato scrittore e patriota del Risorgimento …

Giuseppe Rovani nasce a Milano il 12 gennaio 1818 da modesta famiglia, nella quale trascorre anni di tristezza e di infelicità. Apprende la cultura da un abate e da giovane diventa istitutore presso nobili famiglie e poi impiegato alla Biblioteca di Brera. Partecipa ai moti del 1848, per questo perde il suo impiego e si reca in esilio in Svizzera, dove conosce e diventa amico di importanti personaggi anch’essi esuli: Mazzini, Carlo Pisacane e Carlo Cattaneo. Nel 1851 rientra a Milano, riottiene il suo impiego e collabora con riviste e giornali. Vive una vita matrimoniale infelice che lo spinge all’alcool e all’autodistruzione. Muore in miseria a Milano il 26 gennaio 1874. Rovani inizia la sua produzione letteraria con il dramma “Bianca Cappello” (1839) e con il romanzo “Valenzia Candiano” (1844), opere che si distaccano dalla tendenza del romanzo storico di moda in quegli anni e che egli accusa di vuoto sentimentalismo e di modi narrativi superati. Egli si avvicina alla corrente “scapigliata” e propone romanzi che descrivono la realtà del suo tempo. La sua opera più famosa è “Cent’anni” (1859), in cui racconta le vicende di una nobile famiglia milanese inserite nella storia sociale e politica della città nel corso di un secolo.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
Acqua e chiacchiere non fanno frittelle

MODO DI DIRE
Avere l’acquolina in bocca: Desiderare qualcosa.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA