25 febbraio

Leggiamo …

In “Seminario sulla gioventù”, ALDO BUSI ci parla della “Gioventù inquieta come ‘secchio mobile’” …

La vicenda del libro è raccontata dal protagonista che vive una vita irregolare, sempre alla ricerca di libertà assoluta senza condizionamenti o compromessi. E’ il personaggio esempio di quel mondo giovanile ribelle degli anni ’80 del Novecento. Busi sceglie di far parlare il protagonista in prima persona anche perché si identifica nel personaggio e perciò si può dire che il racconto è quasi come una autobiografia che si riferisce a quegli anni della sua vita giovanile quando vive un’esperienza di viaggi all’estero senza ordine e senza regole.

Quando credo di amare qualcuno comincio subito ad odiarlo e a trovargli mille difetti e incompatibilità, forse perché così attraverso l’odio, riesco a decifrare anche l’amore che, da solo, si consumerebbe e mi consumerebbe senza poi avermi dato niente da sapere di sé. Non voglio essere tagliato fuori dal resto del mondo com’è in quel preciso istante in cui lo attraverso. Non voglio strascichi di nessun tipo: voglio guardare indietro e non vedere niente: né vivi, né morti, né uomo, né donna, né cane. Il mondo mi esige mondato(1) e sentimentale, ma io voglio sempre essere una vertigine per lui: non sopporto di essere scocciato con retaggi che non mi riguardano più di questo preciso istante. E l’odio arriva proprio nel momento giusto. Quando amo qualcuno, inevitabilmente, sono senza lavoro. Se ce l’ho, lo perdo. Se lavoro, non amo, perché non è possibile conciliare le due cose: devo smettere quasi sempre di lavorare. Smettere di amare non è possibile. Altrimenti, non cominciare neppure – a lavorare. Non servirebbe a niente, né al lavoro, né all’amore. Sarà anche perché i lavori che faccio sono così poco propizi agli amori: ore lavorative superiori alle dodici, e sempre cameriere, sguattero, facchino. Non trovo altro, non ho studiato. Sono lavori che annacquano o asciugano o untano(2) o riempiono l’amore di lividi, tagli alle dita, indolenti aerofagie(3). Se amo dunque devo essere mantenuto.

Note

  1. purificato
  2. sporcano
  3. tendenza ad ingoiare aria nello stomaco.

Biografia …

Il 25 FEBBRAIO 1948 nasce a Montichiari, in LOMBARDIA, ALDO BUSI, disinibito e provocatorio scrittore del nostro tempo …

Aldo Busi nasce a Montichiari, vicino Brescia, il 25 febbraio 1948, e vive una vita sempre al di fuori di schemi scontati. Fa studi discontinui, ma comunque laureandosi, dopo però aver fatto esperienza di lavori precari e di viaggi in numerosi paesi europei. Per questa sua esperienza traduce libri dal tedesco e dall’inglese e cura una linea editoriale di una casa editrice. Personalità prorompente, esibizionista e narcisista, mette sempre al centro, nelle opere e nelle discussioni, la sua personalità come punto di riferimento di qualsiasi riflessione o analisi. La sua opera più significativa è stata la prima, “Seminario sulla gioventù”, nella quale, con impostazione autobiografica, presenta la vita ribelle e anticonformista dei giovani degli ultimi decenni del Novecento. Il suo stile letterario è irruente e provocatorio, ma in certi momenti anche vario e coinvolgente. Le tematiche sono spesso “popolari”, ma sempre inserite in un contesto esibizionistico che scade spesso nell’oscenità. Si può, insomma, dire che Busi ha un’idea decadente della vita intesa come fatto letterario, per cui ogni atto quotidiano deve diventare spettacolo ed esibizione di sé.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
La prudenza non è mai troppa

MODO DI DIRE
Tornare all’ovile: Tornare a casa, ai vecchi amici, in famiglia.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA