24 ottobre

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In L’ombra delle colline GIOVANNI ARPINO descrive lo sbandamento del dopo 8 SETTEMBRE 1943 …

Arpino ricostruisce l’atmosfera che si respira in Italia dopo l’Armistizio dell’8 settembre 1943, quando cambia radicalmente la realtà della guerra nei confronti della Germania, prima alleata e poi nemica. In mancanza di direttive ognuno fa scelte personali e dovunque regna incertezza e sgomento. La descrizione dell’autore rende in maniera efficace il quadro storico del momento e la reazione dei singoli.

Da L’ombra delle colline

Al mattino, svegliandomi, guardavo immobile il soffitto. C’era un cielo già scrostato con erbe lungo i margini, impedite ad avanzare verso il cuore della cupola. E c’era un rozzo putto (1) dalle gote gonfie che cercava di nascondersi tra quelle erbe, in un angolo. Mi pareva impossibile che altri giorni dovessero trascorrere vedendomi lì, ancora fermo, tra quei muri che invece avrebbero dovuto gonfiarsi e volar via, perdersi tra i grandi richiami che il tempo andava sollevando dappertutto… Mai più gli avrei risposto: comandi!, e ancora , cercando di immaginarlo a Piacenza, o forse in viaggio per raggiungerci, la minuscola pistola stretta al fianco, i perenni guanti in mano, mi concentravo in uno sforzo inutile, incattivito e subito disposto ad afflosciarsi, a rinnegarsi. Fu quindi un urto grave, una scarica sinistra nelle vene, quando li rividi, e non era più lui, il colonnello, ma quasi un bruco pesante, diverso da se stesso, uscito a forza da un bozzolo ormai ossificatosi e diventato inutile custodia. Non c’era stato bisogno di Caterina per capire o affastellare (2) notizie su quei giorni di settembre, i soldati della IV Armata in fuga, dilagando per la pianura cuneese dopo l’annunzio dell’armistizio mostravano a tutti il volto e i brandelli di un’Italia angosciata, boccheggiante in cerca di pace e riparo, gli occhi vuoti del cane randagio. Erano decine di migliaia di uomini, isolati o in branchi sgomenti, chi ridendo perché abile a spiegarsi in dialetto locale e in corsa verso paesi poco lontani, chi smarrito e ansioso di sapere di treni, di chilometri da percorrere, dei tedeschi prossimi o occulti, nemici.

Note

  1. Putto in pittura è in genere un bambino nudo raffigurato spesso con le ali.
  2. Ammassare, mettere insieme.

Biografia …

Il 24 OTTOBRE 1960 GIOVANNI ARPINO pubblica il suo romanzo “Un delitto d’onore” …

Giovanni Arpino nasce a Pola, in Istria, allora italiana, il 27 gennaio 1927, si trasferisce a Bra, in Piemonte, e nel 1951 si laurea in Lettere a Torino. Subito inizia la sua collaborazione con quotidiani e riviste e anche la sua attività di scrittore con Sei stato felice, Giovanni (1952). La sua produzione letteraria è costante e i suoi romanzi sono sempre interessanti. Il 24 ottobre 1960 pubblica Un delitto d’onore, da cui Pietro Germi trarrà il film Divorzio all’italiana. Molte altre sue opere saranno trasformate in film,  perché egli racconta vicende di vita vissuta, fatti di cronaca nera, che hanno come protagonisti personaggi singolari e tipi umani esemplari. Notevoli sono altre sue opere: L’ombra delle colline (1964), che vince il Premio Strega, Randagio è l’eroe (1872), Premio Campiello e Il fratello italiano (1980). Appassionato di calcio, scrive sui quotidiani le cronache sportive del campionato nazionale egli dedica anche il romanzo Azzurro tenebra (1977). Arpino approfondisce la psicologia dei suoi personaggi e mette in rilievo i conflitti tra gli individui e tra il singolo e la società. Usa sempre uno stile asciutto e spesso ironico perché egli sa cogliere gli aspetti più contraddittori della realtà. Muore a Torino il 10 dicembre 1987.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
A chi batte forte, si aprono le porte
: Bisogna insistere per trovare ascolto.

MODO DI DIRE
Prendere per il bavero: Prendere in giro qualcuno.
Ma in realtà gli uccelli mangiano molto e spessissimo. Il colibrì, ad esempio, mangia 18 volte il suo peso!

NEOLOGISMO
abito-scultura: abito particolarmente ricco tale da essere paragonato a una scultura.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA