24 maggio

Leggiamo …

In “La vita in versi” con “Piazza Saint-Bon” GIOVANNI GIUDICI confessa i sensi di colpa verso il padre …

Il poeta ricostruisce un momento della sua infanzia: il padre maltrattato in piazza da un creditore aggressivo.
Il bambino (che è il poeta) non interviene in difesa del genitore, per cui egli sente un grave senso di colpa che il tempo non guarirà.

Sbraita decoro il creditore, infierisce
sull’insolvente, gli minaccia galera,
fa adunare la gente del passeggio serale:
il giusto chiede giustizia al procuratore del re.
Gli è contro solo il bambino che trema
di paura e vergogna, ma che finge
di appartenere ad altri – non si stringe
al genitore maltrattato.
Il figlio del debitore – io
sono stato.
Per il mio padre pregavo al mio Dio
una preghiera dal senso strano:
rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
Cambiano i suonatori, ma la musica è sempre quella

MODO DI DIRE
Dare una bufala: Ingannare qualcuno.

Biografia …

Il 24 MAGGIO 2011 muore GIOVANNI GIUDICI, significativo poeta e giornalista italiano …

Giovanni Giudici nasce a Porto Venere, vicino a La Spezia il 26 giugno 1924, consegue la laurea in Lettere e si impiega in una società culturale per poi passare alla Olivetti, dove può collaborare in quel progetto che vuole la letteratura impegnata nel campo industriale. Alla fine di questa esperienza si trasferisce a Milano dedicandosi totalmente alla composizione letteraria e collaborando con riviste e quotidiani. Egli muore a La Spezia il 24 maggio 2011. Sono numerose le raccolte poetiche che egli scrive nell’arco di più di cinquant’anni di attività e di esse proponiamo: “Fiori all’improvviso” (1953), “L’intelligenza col nemico” (1957), “La vita in versi” (1965) e “Il male dei creditori” (1977). Fin dall’inizio della sua attività Giudici per la sua poesia sceglie uno stile semplice, quasi prosaico, adatto al racconto in versi, e questa scelta si giustifica con il fatto che egli sente il fascino dei fatti quotidiani che caratterizzano la vita di tutti. Egli sottolinea spesso la sofferenza che emerge dal ricordo degli avvenimenti della sua vita e non è casuale che abbia composto “La vita in versi”, recupero autobiografico della sua esperienza. Giudici è convinto che la vita è sempre un fatto letterario e ciò emerge soprattutto in “Autobiologia” (1969). Nelle raccolte più recenti il suo stile si è evoluto verso un linguaggio sublime facendo anche riferimento alla tradizione “trobadorica” della Francia medievale, per cui spesso la sua espressione diventa oscura e misteriosa.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA