21 giugno

Leggiamo …

Appare molto significativo questo brano tratto da “Il fantasma di Mozart” della LAURA MANCINELLI …

Una donna riceve telefonate da uno sconosciuto che non parla ma fa ascoltare brani musicali di Mozart. È dunque il “fantasma di Mozart” che la perseguita. Lei allora va alla caccia dell’anonimo persecutore ed essa stessa diventa persecutrice di un uomo. È un gioco ad incastro che si svolge in una struttura narrativa da romanzo giallo e che riserva non poche sorprese. Nel brano che riportiamo è Fabio passi che comincia a ricevere lettere anonime dalla sua persecutrice e comincia a fantasticare sul suo strano caso.

Le lettere anonime, chissà perché, si riconoscono dalla busta. Fabio Passi infatti la riconobbe subito mentre con gesto professionale sparpagliava la posta ammucchiata sulla sua scrivania. Aprì tutte le altre lettere e lasciò quella per ultima. La prese in mano, la rigirò, poi l’aprì col tagliacarte. “Ciao, come stai?”. Come stava? Benissimo. Ma a chi poteva interessare in quel modo? Naturalmente la firma non c’era. Cioè, in realtà una firma c’era, ma piccolissima. Tanto piccola da non poter essere presa sul serio. Una “ù”. Con l’accento. Girò il foglio per vedere se c’era qualcosa dietro. Niente. Entrò la segretaria con dei ritagli di giornale e lui, meccanicamente, nascose la lettera in tasca. E ci tenne la mano sopra finché la segretaria non fu uscita. Poi la tirò fuori e la rilesse. Strano. Non aveva mai ricevuto lettere anonime, e non avrebbe mai immaginato che fossero così. Simpatiche in fondo. Qualcuno gli chiedeva come stava. Bene, grazie. Era di poche parole Fabio Passi. Persino un po’ orso. Ma gli faceva piacere che qualcuno gli chiedesse come stava, in quel modo così…come dire? insolito. La signora ù. Perché non aveva alcun dubbio che fosse una signora, affascinante. Solo una donna poteva avere un’idea così carina. Già. Ma e se fosse una delle ragazze dell’ufficio accanto, che giravano vestite sempre in modi stravaganti, preoccupate solo del loro trucco? Quelle che mezz’ora prima dell’orario di uscita cominciavano a incipriarsi il naso, e lui non poteva entrare nell’ufficio senza trovarsi di fronte a barriere di elenchi telefonici impilati al solo scopo di reggere degli specchietti , mentre piumini svettanti nell’aria diffondevano aloni di cipria. Certo, non poteva essere che una di loro, o due, o tre magari.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
Chi si fa i fatti suoi, campa cent’anni

MODO DI DIRE
Tirare il bidone: Imbrogliare o mancare a un appuntamento.

Biografia …

Il 21 GIUGNO 1986 LAURA MANCINELLI pubblica l’opera “Il fantasma di Mozart” …

Laura Mancinelli nasce ad Udine il 18 dicembre 1933, con la famiglia si trasferisce prima a Rovereto e poi definitivamente a Torino. Qui fa i suoi studi e si laurea in Lettere, ma mostra particolare interesse per la letteratura tedesca. Insegna alla Scuola Media e approfondisce la sua preparazione sulla cultura tedesca, diventa docente di Filologia Tedesca all’Università di Sassari e poi Storia della Lingua Tedesca a Venezia. Per la sua attività professionale fa traduzioni di opere di autori germanici e scrive saggi su opere di quella letteratura. La Mancinelli è una prolifica autrice di opere di narrativa e la sua prima pubblicazione avviene nel 1981 con “I dodici abati di Challant”. Ma l’opera sua più importante è “Il fantasma di Mozart” pubblicato il 21 giugno 1986, perché in essa crea una struttura quasi di romanzo poliziesco, genere per il quale sente particolare attitudine. Ed infatti essa scrive opere di questo genere letterario con “Il mistero della sedia a rotelle” (1997) e “Attentato alla Sindone” (1999). Altre sue opere significative sono “Biglietto d’amore” (2002) e “Il ragazzo dagli occhi neri” (2007). La Mancinelli, dopo lunga malattia, muore a Torino il 7 luglio 2016. La narrativa della Mancinelli si sviluppa sempre su vicende complesse che hanno però un logico sviluppo che l’autrice presenta con maestria e sicurezza. Lo stile semplice ma elegante e lineare agevola la comprensione dello svolgersi dei fatti che si snodano con immagini chiare quasi come in una proiezione cinematografica.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA