21 aprile

Leggiamo …

Da “La nuova arma” di MARIO MORASSO presentiamo il brano “La progressione della velocità” …

In quest’opera Morasso celebra la macchina come strumento di progresso e di modernità. Un’arma che consente una grande evoluzione per l’umanità. Il brano proposto è l’inizio dell’opera e descrive la frenesia della vita moderna nella quale l’avvento della macchina incoraggia l’uomo ad accentuare la sua voglia di velocità e di frenetico ritmo d vita.

 

Io credo che se da una sfera superna(1) un essere sovrumano gitta(2) di quando in quando qualche sua occhiata divina e penetrante su questo nostro basso mondo deve rimanere stranamente stupito dallo spettacolo che invariabilmente gli si presenta davanti allo sguardo. – Ma che fa quella buona gente? non si dà mai un istante di pace, corre, corre, trafelata e sempre più precipitosa, perché? Per giungere ad ogni modo al punto di partenza! Per aggirarsi sempre nello stesso breve cerchio? – E se l’alto spirito contemplante è a conoscenza dei divertimenti delle persone agiate, non potrà fare a meno di ritenere che lo sport è la regola di ogni attività umana, e di paragonare la terra a una immensa pista ove si svolge una corsa furiosa interminabile a cui partecipa per causa dell’uomo ogni genere di cose e di viventi. Se l’eccelso(3) spettatore avrà invece velleità letterarie penserà alla bufera dantesca, alla bufera infernale che mai non resta, ma or si trascina con greve stanchezza, or si scaglia con impeto vorticoso assorbendo con sé tutto quello che esiste. Egli non vedrà infatti che una folla sterminata turbinante in un gorgo immane e cercante con ogni sforzo di affrettarne l’impulso. Gli sembrerà che per un certo tratto la rapidità della corsa si mantenga uniforme, così che quelli rimasti addietro possano riunirsi al gruppo principale dei concorrenti, poi scorgerà taluno che improvvisamente, provvisto di un nuovo ordegno(4), si lancerà in avanti, sorpasserà tutti, prenderà la testa e la terrà per alcuni giri, finché a poco a poco i restanti, spronati e ringagliarditi(5), accelereranno l’andatura, lo raggiungeranno, e tutta la massa ruoterà ancora più velocemente.

Note

  1. superiore, dal cielo
  2. getta
  3. superiore, divino
  4. ordigno, cioè la macchina che facilita il bisogno dell’uomo di velocità
  5. ripreso coraggio e vigore

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
Chi più ha, più ne vorrebbe

MODO DI DIRE
Mandare a monte: Far fallire, impedire la realizzazione.

Biografia …

Il 21 APRILE 1871 nasce MARIO MORASSO, letterato che sperimenta varie tendenze artistiche …

Mario Morasso nasce a Genova il 21 aprile 1871, si laurea in Giurisprudenza nella sua città ed inizia la sua attività di giornalista dapprima nel 1898 a La Gazzetta di Venezia e poi al Mattino di Napoli. Nel 1907 si trasferisce a Milano dove fonda la rivista “Motori, cicli e sport” che dirige per molti anni. Morasso si lascia influenzare dalle idee del “superuomo” molto diffuse all’inizio del Novecento ed elabora il concetto di “egoarchia”, cioè del predominio dell’”io”, di un individuo che riesca ad imporsi per sconfiggere le idee del socialismo che si diffondevano in quegli anni. Non a caso egli collabora al “Regno” di Enrico Corradini e si batte per una nazione forte che deve fare una politica colonialista per ottenere i giusti vantaggi per i meriti ottenuti da società avanzata. Morasso con la sua opera “La nuova arma (La macchina)” (1905) anticipa le idee futuriste di Marinetti esaltando la velocità, la tecnologia e i “miracoli” che può fare la nuova “società industriale”. Sue opere significative sono “Imperialismo artistico” (1903) e “Il nuovo aspetto meccanico del mondo” (1907). Gran sostenitore della guerra Morasso rimane sconvolto dagli effetti terribili che essa provoca e nel 1915 rivede e sconfessa i suoi entusiasmi bellici precedenti e cessa la sua attività di “sociologo della violenza” dedicandosi esclusivamente al giornalismo sportivo. Egli muore a Varazze, vicino a Savona, il 31 ottobre 1938.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA