19 giugno

Leggiamo …

Da “Rivoluzione liberale” di PIERO GOBETTI citiamo il brano “Intransigenza” da usare contro il Fascismo …

In questo brano Gobetti accusa la dittatura per la sua violenza, ma accusa anche l’opposizione di non aver saputo contrastare il Fascismo con iniziative decise ed efficaci. Egli propone forza d’animo e determinazione per combattere la dittatura, senza esitazioni o incertezze. Gobetti insomma è una voce libera e abbastanza isolata nel panorama caotico degli anni in cui si afferma la dittatura e proprio per questo motivo appare di maggior valore la sua azione di denuncia di come la libertà va morendo nell’Italia di quegli anni.

Dopo un anno di esperimento fascista chi sente il bisogno di fare il bilancio  è l’opposizione. Le classi dominanti si accontentano di inni commemorativi. Forse questi inni sono meno tendenziosi, più sinceri di quei calcoli. Mussolini ha pacificato l’Italia. Parlano di unanimità. Gli italiani sono contenti. Veramente le violenze non sono cessate, secondo i giornali antifascisti, che continuano a enumerare episodi pietosi. I giornali mussoliniani trovano gusto a diffamare i ras, benché, se si vuole, i rassiano poi il regime. Ebbene, bisogna dichiarare che questi malcontenti non hanno ragione d’essere. Mussolini e il regime non hanno colpe di sorta. Non è lecito pensare l’Italia più pacifica e più contenta (ossia più indifferente e vile), che nel presente anno di grazia. Se persistono le camicie nere, se ancora si parla di spedizioni punitive, bisogna avere il coraggio di confessare che questi sono i necessari congegni della pace in terra nostra e non cercare di specularvi sopra. Sono il tonodella pace nel dopoguerra, come erano i mazzieri  in regime giolittiano. Nessuno degli antifascisti ha il diritto di criticare questa situazione, perché tutti la vollero quando invocarono il fronte unico della conservazione contro la rivoluzione; quando deprecarono la lotta di classe e cercarono di corrompere il movimento socialista. Che cosa ha fatto Mussolini? Ha accettato il programma di Nitti e trovandolo improprio ai cervelli italiani, si è rivolto al suono di randellate ai crani refrattari. Nel gioco trasformistico ha introdotto cinicamente il nuovo elemento della forza, contando pacificamente sulla viltà.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
I poeti nascono e gli oratori si formano

MODO DI DIRE
Non azzeccarne mai una: Non far mai la cosa giusta.

Biografia …

Il 19 GIUGNO 1901 nasce PIERO GOBETTI, grande teorico del pensiero liberale del Novecento …

Le idee di Piero Gobetti negli anni Venti del Novecento appaiono abbastanza isolate e non molto seguite e solo nei decenni successivi troveranno maggior seguito in coloro, per esempio, che fonderanno il movimento “Giustizia e libertà”, che ha avuto un ruolo importante nella lotta al Fascismo. Gobetti nasce a Torino il 19 giugno 1901, molto giovane fonda il settimanale “Rivoluzione liberale” e si batte a fondo contro il regime totalitario. I Fascisti lo aggrediscono violentemente, emigra in Francia dove poco dopo, il 15 febbraio 1926, muore. Gobetti, pur avendo collaborato con Gramsci, ha idee molto diverse, infatti egli vuole una società ‘liberale’, che si riallacci ad alcuni movimenti risorgimentali per creare una società più giusta. In effetti egli critica il modo in cui era stata realizzata l’unificazione e sostiene che gli operai e i contadini devono ancora realizzare il Risorgimento. Ma nel mentre bisogna contrastare con forza e senza esitazione il Fascismo, che a questo suo progetto si oppone con violenza. Soprattutto ne “La rivoluzione liberale” (1924) egli accusa le opposizioni che poco fanno di concreto contro la dittatura di Mussolini. Altre sue opere molto interessanti sono “La frusta teatrale” (1923), “I teatro di Enrico Pea” (1923) e “Matteotti” (1924).

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA