18 gennaio

Leggiamo …

Presentiamo un brano dal romanzo “I cieli della sera” di MICHELE PRISCO…

Da “I cieli della sera”:
L’inizio del romanzo(1)

Questo era già qualcosa, lo sapevo: che il paesaggio, intorno, non presentasse troppi cambiamenti. Anzi diciamo che lo ritrovavo uguale: come se, partendo, lo avessi per miracolo fissato non tanto nella memoria quanto piuttosto nella sua realtà materiale, all’apparenza così solida e tangibile, nutrita invece d’allusioni e rimandi evanescenti simile a quelle tipiche inquadrature di certi servizi televisivi quando a un tratto la macchina le arresta perché lo spettatore possa con più margine notare i particolari che la voce fuori campo d’un corretto annunciatore suggerisce o commenta, e in tal modo un albero che poco prima stormiva al vento d’improvviso si blocca e resta lì davanti ai nostri occhi fermo immoto con le foglie in primo piano che somigliano curiosamente a piume palpitanti contro il cielo quasi prive di materia e farebbero pensare ad un asprì(2) di airone o d’altro uccello, ingrandito al massimo, e proprio mentre uno pensa tra stupito e ammirato ma guarda se non sembra una pittura informale e magari in quel momento sente che potrebbe anche conciliarsi con quel genere di pittura e d’esperimenti (se è il tipo che non ama queste cose), di colpo il cameraman o chi per lui riprende a girare la pellicola e l’immagine con un lieve scarto(3) si rianima ed è di nuovo un albero che stormisce a vento e lungo la strada corre da matti una jeep militare gremita di soldati e in fondo dai terrazzi di una casa bianca bassa squadrata come un cubo strani personaggi fanno cenni frenetici e possono messere ribelli o civili che aspettano soccorsi.

Note

  1. Prisco racconta di un giovane che ritorna nei luoghi d’infanzia alla ricerca dei particolari e delle motivazioni di alcuni fatti tragici avvenuti nella sua famiglia. In questo inizio presenta le sensazioni provate dal personaggio. La scrittura risulta un po’ particolare, perché tutto il brano è quasi un unico periodo, con incisive, parentesi e collegamenti senza uso di punteggiatura.
  2. asprì è un ciuffo di penne di airone
  3. scarto è un improvviso movimento.

Biografia …

Il 18 GENNAIO 1920 nasce MICHELE PRISCO, molto attivo scrittore e giornalista del Novecento …

Michele Prisco nasce a Torre Annunziata, vicino a Napoli, il 18 gennaio 1920, si laurea in Giurisprudenza e supera anche l’esame per la professione di avvocato, ma ad essa preferisce l’attività di giornalista e di scrittore. Già nel 1942 pubblica il suo primo racconto, “Gli alianti”, ma la guerra interrompe le sue ambizioni. Alla fine del conflitto ricomincia la collaborazione con quotidiani e riviste e nel 1949 pubblica “La provincia addormentata” che vince il premio opera prima legata alla manifestazione del Premio Strega. Dal suo romanzo “Una spirale di nebbia” si gira un interessante film. Nelle sue opere Prisco denuncia l’apatia della borghesia napoletana che non sa diventare guida per il riscatto sociale ed economico della città. Egli però sa anche descrivere con efficacia i problemi e le abitudini del ceto popolare senza nulla concedere al facile aneddoto o alla descrizione folcloristica delle debolezze dei napoletani. Prisco scrive numerose opere e di esse si segnalano “I cieli della sera” (1971) e “Le parole del silenzio” (1981), nelle quali in stile elegante e curato presenta con sicurezza e padronanza ambienti e tipi umani. Egli muore a Napoli il 19 novembre 2003.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
Non tutte le ciambelle riescono col buco

MODO DI DIRE
Conoscere i propri polli: Conoscere bene le persone con cui si ha a che fare.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA