18 aprile

Leggiamo …

Da “Colloqui” di GUIDO GOZZANO presentiamo la divertente “Signorina Felicita” …

Questo è brano è l’inizio di un poemetto nel quale Gozzano
descrive un ambiente semplice in cui rimaneva di tanto in
tanto ospite. La protagonista è Felicita, una ragazza semplice
che prova simpatia per il poeta, il quale mostra grande simpatia
per questa fanciulla semplice e dai buoni sentimenti

Signorina Felicita, a quest’ora
scende la sera nel giardino antico
della tua casa. Nel mio cuore amico
scende il ricordo. E ti rivedo ancora,
e Ivrea rivedo e la cerulea(1) Dora
e quel dolce paese che non dico.
Signorina Felicita, è il tuo giorno!
A quest’ora che fai? Tosti il caffè
e il buon aroma si diffonde intorno?
O cuci i lini e canti e pensi a me,
all’avvocato che non fa ritorno?
E l’avvocato è qui: che pensa a te.
Pensa i bei giorni d’un autunno addietro,
Vill’Amarena a sommo dell’ascesa
coi suoi ciliegi e con la sua Marchesa
dannata(2), e l’orto dal profumo tetro
di busso(3) e i cocci innumeri(4) di vetro
sulla cinta vetusta(5), alla difesa(6).

Note

  1. color del cielo
  2. leggenda su un’antica proprietaria della villa
  3. pianta gassa ornamentale
  4. numerosi
  5. antica
  6. i cocci di bottiglia sul muro per difendere l’abitazione dai ladri

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
A bocce ferme si saprà chi ha vinto

MODO DI DIRE
Far mare e monti: Fare tutto il possibile.

Biografia …

Il 18 APRILE 1907 GUIDO GOZZANO pubblica la prima edizione di “La via del rifugio” …

Guido Gozzano nasce ad Agliè, vicino a Torino il 19 dicembre 1883, fa studi liceali a Torino, si iscrive a Giurisprudenza ma abbandona gli studi per dedicarsi totalmente alla poesia. Inizialmente rimane affascinato dalla poesia di D’Annunzio che poi rifiuta perché trova più congeniale al suo temperamento la poesia di Pascoli. Quando comincia a comporre le prime raccolte mostra un senso dolente dell’esistenza provocato anche dalle sue precarie condizioni di salute. Avvenimento importante della sua breve vita è il 18 aprile 1907 quando pubblica la sua prima raccolta di poesie “La via del rifugio”. Ammalatosi di tisi fa un viaggio in India per cercare un sollievo fisico, ma nonostante tutte le cure egli muore a Torino il 9 agosto 1916. Gozzano si avvicina per atteggiamento ai Crepuscolari per la visione desolata che ha del mondo, anche se egli guarda alla realtà con sottile ironia. Il poeta sente un profondo senso di vuoto esistenziale e critica la società del suo tempo che egli giudica colta ma arida. Anche nella sua seconda raccolta, “I colloqui” (1911), emerge la sua desolata consapevolezza di morte. Non si riconosce nella cultura di esaltazione eroica della vita e si “rifugia” nell’elogio di quel mondo semplice e provinciale delle “buone cose di pessimo gusto”, nel quale gente umile non esprime grandi ideali ma almeno vive in modo genuino e generoso.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA