16 marzo

Leggiamo …

Da “Storie da ridere e da piangere” di ERCOLE MORSELLI presentiamo “L’osteria degli scampoli” …

Il libro è una raccolta di racconti, frutto dell’esperienza di viaggio di Morselli. Egli descrive le situazioni più strane e degne di essere raccontare. Essi dunque si possono definire come resoconto di viaggio anche se spesso egli descrive vicende reali di gruppi umani protagonisti di vicende singolari. In questo caso l’autore racconta di un gruppo di ex operai che hanno subito gravi infortuni e menomazioni fisiche.

Dove può rifugiarsi la felicità!…Eppure ho veduto poca gente più felice di quella. Me li ricordo bene in quel torrido febbraio bonaerense(1), dalla mattina alla sera sotto una gran tenda bianca a righe rosse, attorno a quattro tavole cariche di bicchieri, fuori di quella piccola ma celebre Osteria degli scampoli, che poi finì bruciata con tutta l’isola di casupole di legno sgangherate, nel gran rogo di un deposito di catrame vicino, a specchio dell’acqua(2) grassa e filigginosa del porto. Non erano uomini: erano resti d’uomini. Poco o molto della loro carne era già sotterra, ma glie n’era rimasta tanta da poter mangiare, bere, digerire, ridere e bestemmiare: scampati miracolosamente alle carezze  del magli, dei repulsori, degli ingranaggi, delle ruote, delle locomotive, affettati nei più strani e crudeli modi, ma liberati anche per sempre dalla pesante croce del lavoro e dei doveri sociali, vegetavano allegramente lì su quelle panche, appuntellati(3)  con le loro grucce, agitando i loro moncherini, veri scampoli della merceria umana, come li aveva battezzati l’oste filosofo. Quest’oste era un marchigiano, calafato(4) un tempo, che aveva avute spezzate le due braccia da un argano, a Cape-Town. La Castle-Line gliele aveva pagate in contanti sterline, in ragione di cento l’una, e lui aveva subito venduto i ferri del suo vecchio mestiere e s’era imbarcato  nel primo piroscafo per Buenos Aires, col gruzzolo, la poca roba, e un certa sua pallottola di moglie che vedeva il mondo non già roseo bensì addirittura rubicondo come la sua propria faccia: e rideva anche dormendo.

Note

  1. di Buenos Aires
  2. a livello dell’acqua
  3. trovando appoggio
  4. operaio che spargeva pece sulle chiglie delle navi.

Biografia …

Il 16 MARZO 1921 muore ERCOLE MORSELLI, scrittore amante della vita avventurosa …

Ercole Luigi Morselli nasce a Pesaro il 19 febbraio 1882, ma la famiglia si trasferisce subito a Modena dove comincia gli studi che conclude a Firenze. Inizia studi universitari che non conclude e comincia una vita avventurosa sempre assillato da problemi economici. Viaggia molto e si reca prima in Sud Africa e poi in Sud America ed infine in Inghilterra e in Francia. Compie questi viaggi con l’aiuto finanziario di un amico. Si stabilisce a Roma e comincia a comporre opere teatrali. La tematica scelta è quella di personaggi mitologici inseriti nella nostra società come “Orione” (1910), “La prigione” (1911) e “Glauco” (1919). Le vicende delle sue opere sono dunque fantasie da favola che creano un paradosso assurdo che genera comicità. Morselli quindi crea degli “antieroi” che si contrappongono ai “superuomini” tanto cari a D’Annunzio. Anche nella narrativa egli mostra simpatia per vicende di favola e in qualche caso egli anticipa il gusto per la fantascienza. Di queste opere di narrativa indichiamo “Favole per i Re d’oggi” (1909), “Storie da ridere e da piangere” (1918) e ”Favole e fantasia” (1928), pubblicato postumo, cioè dopo la sua morte. Morselli muore a Roma il 16 marzo 1921.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
Dio vede e provvede

MODO DI DIRE
Mettere la pulce nell’orecchio: Dire una cosa che faccia pensare.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA