16 febbraio

Leggiamo …

In “Memorie” CARLO GOLDONI ci racconta i suoi “Primi tentativi di riforma” …

Nelle “Memorie” Goldoni ricostruisce la sua vita e dà informazioni preziose per conoscere meglio l’evoluzione della sua arte e della sua tecnica teatrale. Nel brano che si presenta emerge la sua ansia di riuscire a dare una svolta al modo di costruire un’opera teatrale. I suoi avversari lo accusavano di realismo, ma è proprio questo il suo più grande pregio: aver voluto rappresentare la vita reale. Egli sosteneva di volersi rifare al “teatro” e al “mondo”, cioè alla tradizione del testo scritto della commedia e alla realtà della vita di tutti i giorni. Solo così si potevano creare opere credibili e  significative.

Durante la quaresima(1) avvennero nella compagnia dei mutamenti che la resero quasi perfetta…Ma soprattutto migliorò definitivamente la compagnia del celebre arlecchino Sacchi(2), la cui moglie faceva discretamente la parte di seconda amorosa, e la sorella faceva assai bene, a parte qualche intemperanza comica, la parte di servetta(3). “Eccomi, dicevo fra me, eccomi a posto, ora posso dar libero sfogo alla mia immaginazione; ho lavorato abbastanza su vecchi argomenti, ora devo creare, inventare; dispongo di attori assai promettenti; ma per poterli sfruttare al massimo, devo prima studiarli; ognuno ha il proprio carattere naturale: se l’autore gliene dà da interpretare uno che sia simile al suo, il successo è pressoché sicuro. Suvvia, pensavo ancora, questo è forse il momento di tentare la riforma che da tempo vagheggio. Sì, bisogna trattare argomenti di carattere: quella è la fonte della vera commedia; così il grande Molière(4) ha iniziato la sua carriera, raggiungendo un grado di perfezione che gli antichi ci hanno appena indicato e che i moderni non hanno, a tutt’oggi, eguagliato”. Avevo forse torto a incoraggiarmi così? No; perché la mia vera inclinazione era la commedia, e la buona commedia doveva essere il mio scopo; avrei avuto torto se la mia ambizione fosse stata quella di emulare i maestri dell’arte(5), ma aspiravo soltanto a riformare gli abusi del teatro del mio paese, e non occorreva una grande sapienza per riuscirvi.

Note

  1. l’anno è il 1738, quando inizia la sua famosa riforma
  2. celebre attore comico veneziano
  3. era il ruolo principale femminile delle commedie
  4. grande autore francese di commedie del Seicento
  5. erano gli autori della “Commedia dell’Arte”.

Biografia …

Il 16 FEBBRAIO 1762 CARLO GOLDONI rappresenta la prima di “Una delle ultime sere di carnovale” …

Carlo Goldoni nasce a Venezia il 25 febbraio 1707 da una famiglia borghese, studia prima a Perugia e poi, al seguito del padre medico, in diverse città. Nel 1731 si laurea a Padova in Giurisprudenza e per qualche anno esercita l’attività di avvocato, ma, affascinato dal teatro, lascia la sua professione e si dedica alla composizione di opere teatrali. In quel tempo è di moda la “Commedia dell’Arte”, secondo la quale per le commedie si scrive solo una trama e si lascia agli attori l’invenzione delle battute. Goldoni vuole apportare la sua riforma e ritornare alla tradizione di composizione del testo dell’opera. Egli vuole realizzare una “commedia di carattere”, cioè con il testo si propone di creare delle figure umane con una loro personalità di individui. Comincia la sua attività con commedie interessanti e soprattutto dal 1747 per il Teatro San Luca  scrive le sue migliori opere: “La bottega del caffè” (1750), “La locandiera” (1753) e “I rusteghi” (1760). Goldoni trova la critica feroce di avversari come l’abate Pietro Chiari e Carlo Gozzi che gli rinfacciano l’eccessivo realismo dei suoi lavori e allora decide di trasferirsi a Parigi. Il 16 febbraio 1762 rappresenta la commovente commedia “Una delle ultime sere di Carnovale” in cui annuncia la sua partenza da Venezia. A Parigi continua a scrivere commedie ed incontra anche lì delle difficoltà. Scrive soprattutto le “Memorie” un’interessante autobiografia e muore in povertà il 6 febbraio 1793.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
Il torto non sta mai da una parte sola

MODO DI DIRE
Venire, capitare a tiro: Capitare nel momento opportuno.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA