14 maggio

Leggiamo …

Presentiamo da “Opere” di TOMMASO LANDOLFI il racconto “La spada” …

È questo un racconto favola perché la spada meravigliosa ha un potere di distruggere anche le figure della fantasia o i fantasmi del passato. Renato la usa nel peggiore dei modi e il potere della spada svanisce. Landolfi crea una specie di mito in questa spada che però si dissolve per far ritornare Renato alla mediocrità di sempre, senza speranza e senza prospettive.

Una notte Renato di Pescogianturco-Longino, rovistando fra i retaggio1 degli avi…Occorre però dire brevemente in che consistesse questo retaggio. I Pescogianturoco-Longino, a prescindere dagli avi crociati, erano stati tutti gente più o meno solida (come suol dirsi2), si erano occupati dell’amministrazione dei propri beni, e della prosperità della famiglia in generale; fino ad arrivare la padre di Renato, buon’anima, che rappresentava quasi l’anello di congiunzione fra quell’edificante serie di gentiluomini e suo figlio. Questi, in poche parole, non era mai riuscito a combinare alcunché di buono, era fantastico3 capriccioso estremamente sensibile, e soprattutto pigro oltremisura: un malinconico scialacquatore. Insomma la sua illustre prosapia4 pareva destinata a corrompersi pienamente e da ultimo ad estinguersi in lui; poiché l’apparire di uno di questi cotali danna le più antiche famiglie a certa morte. È mirabile inoltre considerare in quanto breve tempo la prosperità di cui dicemmo si tramutasse in istento5 e poi in neghittosa6 miseria: nel corso di due sole generazioni. Eppure fu così; e, quanto a Renato, egli poteva benissimo considerare unico, o quasi, retaggio degli avi il vario e preclaro ciarpame7 sparso per le soffitte del maniero8, all’infuori del maniero stesso. Dove, per tagliar corto ai preamboli, ormai s’era ridotto a vivere in penuria di mezzi. Quella notte, si diceva, da un mucchio di armi e gualdrappe9 polverose, tutta roba d’altri tempi, estrasse a un dato momento una spada inguainata10 che gli pareva di non aver mai visto prima. Alla luce del candeliere osservò dapprima la guaina, e vide ch’era di nobili tessuti, quali velluti e bissi11, tenuti insieme da costole di pelli preziose e pinte12 dei più vivaci colori, da borchie e fermagli che parevano d’oro e d’argento, malgrado la brunitura di che il tempo li aveva velati, opere di cesello13. Quello sembrava, infine, un prezioso arnese davvero, e ciò specialmente eccitò l’attenzione di Renato: chissà se non ne potesse cavar qualcosa? Egli decise di portarsi la spada nei suoi appartamenti e d’esaminarla con comodo.

Note

  1. eredità
  2. come si è soliti dire
  3. strano
  4. stirpe
  5. difficoltà
  6. pigra
  7. mucchio di oggetti senza valore
  8. castello
  9. drappi di ornamento dei cavalli
  10. nel fodero
  11. preziosi tessuti di lino
  12. dipinte
  13. metallo finemente lavorato.

Biografia …

Il 14 MAGGIO 1961 si trasmette in TV “Scene della vita di Cagliostro” di TOMMASO LANDOLFI, che muore a RONCIGLIONE …

Tommaso Landolfi nasce a Pico, vicino a Frosinone, il 9 agosto 1908 da una nobile famiglia alla quale egli si sente orgoglioso di appartenere. Nel 1932 si laurea a Firenze in Lingua e Letteratura Russa e collabora con importanti riviste come “Letteratura” e “Campo di Marte”. Pubblica la sua prima opera nel 1937, una raccolta di racconti dal titolo “Dialogo dei massimi sistemi” e nel 1947 pubblica il suo romanzo “Racconto d’autunno” nel quale esprime la sua convinzione della inutilità dell’agire umano. Pubblica in seguito altri romanzi e racconti ma importante nella sua carriera è la data del 14 maggio 1961, quando la RAI trasmette la sua opera “Scene della vita di Cagliostro”, che gli dà notorietà presso il vasto pubblico televisivo. Spirito aristocratico, austero e conservatore, Landolfi esprime questo suo atteggiamento nelle sue opere. Certe sue manie come la passione per il gioco d’azzardo sono elementi importanti della sua narrativa. Insofferente delle avanguardie letterarie egli rivaluta la tradizione ed anzi va alla ricerca di forme espressive antiquate, di termini non più in uso creando un “gioco linguistico” ironico e divertito, che magari mette in difficoltà il lettore, ma la tempo stresso lo spinge anche all’uso del vocabolario. Landolfi muore a Ronciglione, vicino a Viterbo, l’8 luglio 1979.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
I panni sporchi si lavano in famiglia

MODO DI DIRE
Fare la cresta su qualcosa: Aumentare il prezzo di qualcosa per ottenerne la differenza.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA