12 ottobre

Leggiamo …

Da Ossi di seppia di EUGENIO MONTALE ecco la stupenda poesia “Meriggiare pallido e assorto” …

Per Montale la vita è un continuo agitarsi senza risultato come il correre insensato delle formiche o il vibrare del mare sotto la luce del sole. La desolazione del paesaggio arido e assolato è un simbolo dell’aridità e del vuoto della vita.

Da Ossi di seppia

Meriggiare pallido e assorto

Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d’orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli., frusci di serpi.
Nelle crepe del suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch’ora si rompono ed ora s’intrecciano
a sommo di minuscole biche.
Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare,
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.
E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com’è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.

Prosa

In un caldo pomeriggio d’estate il poeta pallido, perché raramente si avventura fuori dalle sue stanze se ne sta appoggiato al muro di pietra che fa da confine a un orto e riflette sul senso della vita. Ascolta i rumori anche minimi della natura che lo circonda, rumori secchi e improvvisi come il verso di un merlo tra i cespugli o  il fruscio di una lucertola che scappa tra le foglie bruciate dal sole.  Osserva il procedere senza posa delle formiche che corrono sul terreno arido o si arrampicano sulle erbe: sono file che si spezzano all’improvviso o si incrociano sulla cima di piccoli mucchi di terra nel loro continuo andare non si sa dove. Intravvede lontano, tra le foglie di un albero, il mare che si muove continuamente e sembra coperto di scaglie luminose. Intanto gli arriva alle orecchie il verso stridulo delle cicale che proviene dalle alture vicine dove non c’è più vegetazione. Poi si allontana dal suo luogo di osservazione e continua la sua camminata quasi accecato dal sole. È ancora più triste di prima perché ha capito che tutta la fatica che un uomo fa per raggiungere quello che desidera non porta nessun risultato. È come camminare lungo un muro “che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia”, sapendo che al di là c’è quello che si cerca. Ognuno spera sempre di trovare un passaggio, ma non ci riesce.

Biografia …

Il 12 OTTOBRE 1896 nasce EUGENIO MONTALE uno dei più grandi poeti italiani del Novecento …

Eugenio Montale nasce a Genova il 12 ottobre 1896, si diploma in Ragioneria ma integra la sua cultura con numerose letture di poeti e di scrittori importanti. Partecipa alla Prima Guerra Mondiale e alla sua conclusione si occupa di letteratura. Nel 1925 pubblica la sua prima raccolta di poesie Ossi di seppia. Nel 1927 trova impiego in una casa editrice, si trasferisce a Firenze e collabora con la rivista “Solaria”, confrontandosi con grandi personaggi della cultura del suo tempo. Nel 1939 esce la seconda raccolta Le occasioni e nel 1947 diventa collaboratore fisso del “Corriere della Sera”. Si trasferisce a Milano dove pubblica La bufera e altro e continua la sua produzione fino alla morte avvenuta il 12 settembre 1981. Montale è uno dei più grandi poeti del Novecento e non è un caso che abbia ricevuto il Premio Nobel nel 1975. La sua poesia nasce dalla convinzione che la vita umana è un’esperienza senza senso segnata solo dal dolore e dall’impossibilità di comunicare. Il primo periodo delle sua attività di poeta è legato a questa visione drammatica dell’esistenza. In un secondo periodo, superata l’idea dell’impossibilità di comunicare, egli  trova nella poesia lo strumento di salvezza in un mondo segnato dalla violenza. Nell’ultima fase della sua vita, dopo aver sperimentato la “bufera” della guerra, Montale trova nell’amore e nelle relazioni umane la sola speranza di sfuggire al “ male di vivere”.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
A chi batte forte, si aprono le porte
: Bisogna insistere per trovare ascolto.

MODO DI DIRE
Prendere per il bavero: Prendere in giro qualcuno.
Ma in realtà gli uccelli mangiano molto e spessissimo. Il colibrì, ad esempio, mangia 18 volte il suo peso!

NEOLOGISMO
abito-scultura: abito particolarmente ricco tale da essere paragonato a una scultura.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA