12 maggio

Leggiamo …

Da “Donna nel sole e altri idilli” di MASSIMO BONTEMPELLI si giudica particolare questo “La spiaggia miracolosa” …

In questo racconto surreale di un desiderio nascosto di mare che si realizza con una trovata di acqua che invade l’appartamento. Da sottolineare la descrizione ironica dello svuotamento della città di Roma assalito dalla minaccia della calura estiva e dell’eroica resistenza dei pochi “padroni” che rimangono nell’afa cittadina.

Le strade di Roma alla prima minaccia avevano cominciato a spopolarsi, poi in pochi giorni la paura s’era fatta generale e la città rapidamente s’andava vuotando. Invasi da quello spavento i cittadini d’ora in ora avevano preso d’assalto le stazioni ferroviarie, a impadroniti violentemente dei treni erano fuggiti lontano. I più ricchi avevano rimpinzato d’olio e benzina le loro macchine e per tutte le tredici porte dell’urbe se n’erano volati via tra la polvere verso i punti cardinali più remoti. Così per dieci giorni. Poi d’un tratto si videro le stazioni deserte, e le strade intorno a Roma non impolverarono che i carretti, i quali non hanno paura di niente. Oramai non c’era più nessuno dentro la città. A custodirla erano rimasti pochi eroi e poche eroine. Gli eroi verso mezzogiorno giravano con padronanza le vie, senza giacca, lasciando che il sole frustasse a sangue le loro camicie di seta e si specchiasse vanitosamente nelle fibbie delle loro cinture. Incontrandosi si guardavano da un marciapiede all’altro, anche senza conoscersi, con un sorriso d’orgoglio. Sapevano che il loro dominio dal Laterano a Monte Mario e da Valle Giulia a San Paolo sarebbe durato indisturbato e indiscusso almeno due mesi. Uscivano soltanto la notte, e dietro le spalle del compagno amoreggiavano a sguardi, per tenersi in esercizio, con gli occhi dei gatti errabondi. Io ero nel numero di quegli eroi che non avevano fuggito la città all’assalto dell’estate; perché io seguo le leggi della natura, e amo il caldo del sole l’estate e quello della stufa l’inverno. L’eroina eletta ad asciugare i miei sudori si chiamava Aminta. Questo una volta era un nome di maschio; ma il padre della mia donna non conosceva la storia letteraria , e diciotto anni prima, fidandosi all’orecchio, aveva imposto quel nome alla sua figliuola neonata. Il prete che l’aveva battezzata non osò avvertire il padre dell’errore innocente.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
Rosso di sera bel tempo si spera

MODO DI DIRE
Essere al settimo cielo: Essere al colmo della felicità.

Biografia …

Il 12 MAGGIO 1878 nasce MASSIMO BONTEMPELLI, apprezzato scrittore e drammaturgo italiano …

Massimo Bontempelli nasce a Como il 12 maggio 1878, studia prima al liceo a Milano e si laurea poi in Filosofia a Torino. Prima svolge l’attività di insegnante e poi si stabilisce a Firenze e diventa giornalista e curatore di riviste. Molto giovane pubblica racconti e poesie ed anche opere teatrali. Il suo attivismo culturale lo porta ad interessarsi di pittura e di musica, sempre con il desiderio di rinnovare la cultura del proprio tempo. Delle sue opere narrative si possono citare: “La vita intensa” (1920), “La scacchiera davanti allo specchio” (1922) e “L’amante fedele” (1953) con il quale vince il Premio Strega. Dei suoi drammi risulta importante “Nostra Dea” (1925). Bontempelli rimane vicino alla pittura “metafisica” di De Chirico e Carrà perché pensa che dietro le apparenze si può ricercare una realtà più profonda. Da questa convinzione egli elabora una sua idea di letteratura che va oltre la ricerca delle avanguardie del Novecento e propone un ritorno al classicismo che abbia però carattere di innovazione. Il suo “realismo magico” è la proposta di rappresentare il reale attraverso la lente della fantasia e della favola. Egli vuole scoprire in questo modo ciò che vi è di fantasioso nella vita di tutti i giorni. Bontempelli muore a Roma il 21 luglio 1960.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA