12 giugno

Leggiamo …

Da “Cose mai viste” di UGO OJETTI, presentiamo il divertente “Odio il punto esclamativo” …

In questo brano Ojetti con sarcasmo critica l’uso eccessivo del punto esclamativo che a suo giudizio è un segno di eccessiva teatralità, di esagerazione espressiva, di voglia smodata di sottolineare il valore limitato di un proprio pensiero. Con grande forza polemica egli accentua il suo fastidio per le espressione troppo retoriche. L’attacco di Ojetti si giustifica anche alla luce delle sue scelte stilistiche fondate su un gusto di eleganza espressiva e di classica misura letteraria.

Odio il punto esclamativo questo gran pennacchio su una testa tanto piccola, questa spada di Damocle1sospesa su una pulce, questo gran spiedo per un passero, questo palo per impalare il buon senso, questo stuzzicadenti pel trastullo2delle bocche vuote, questo punteruolo da ciabattini, questa asta della bestemmia, questo pugnalettaccio3dell’enfasi, questa daga dell’iperbole4, questa alabarda della retorica. Quando, come s’usa nei nostri tempi scamiciati5, ne vedo due o tre di fila sul finir d’un periodo, che sembrano gli stecchi sul di dietro di un’oca spennata, chiudo il libro perché lo sento bugiardo. Adesso v’è anche chi te l’accoppia con l’interrogativo, che par di vedere Arlecchino appoggiato a Pulcinella6. Tanto odio questa romantica lacrimuccia nera quando la vedo sgocciolare sulla povera candida pagina, che in essa mi immagino di scoprire or la causa or l’effetto, certo il chiaro simbolo di tutti i mali delle nostre lettere, arti e costumi. E se potessi far leggi, bandirei il punto esclamativo dalla calligrafia7, dalle tipografie, dalle macchine da scrivere, dall’alfabeto Morse, con la speranza che a non vederlo più gli italiani se ne dimenticassero anche nel parlare e nel pensare, e piano piano espellessero dal loro sangue questo microbo aguzzo il quale dove arriva fa imputridire i cervelli e la ragione e rimbambisce gli adulti, acceca i veggenti, istupidisce i savi, indiavola i santi…Il punto esclamativo è il servo scemo dell’interiezione.

Note

  1. famoso personaggio di Siracusa sul quale il tiranno Dionigi fa sospendere una spada attaccata ad un crine di cavallo per dimostrargli che la vita del tiranno e sempre sotto la minaccia di congiure
  2. divertimento
  3. termine dispregiativo di pugnale
  4. esagerazione
  5. tempi non eleganti
  6. due maschere della commedia dell’arte
  7. scrittura a mano elegante

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
I fatti della pentola li sa il coperchio

MODO DI DIRE
Tarpare le ali: Ostacolare qualcuno nell’agire.

Biografia …

Il 12 GIUGNO 1920 UGO OJETTI fonda la rivista “Dedalo”, importante pubblicazione d’arte …

Ugo Ojetti nasce a Roma il 15 luglio 1871, si laurea in Giurisprudenza, ma si dedica presto alla poesia e pubblica una importante raccolta, “Paesaggi” (1912). Inizia molto giovane la sua attività di giornalista e collabora con il quotidiano “La Tribuna”, per il quale scrive interessanti servizi come inviato in Egitto. La sua dinamica attività di giornalista si divide tra numerose testate e riviste giornalistiche come “Il Giornale d’Italia”, “Il Marzocco” e “L’Illustrazione Italiana”. Ojetti è un grande critico d’Arte e per questa sua passione il 12 giugno 1920 fonda la rivista d’arte “Dedalo” che diventa centro di discussione di importanti artisti. Delle sue opere di critica artistica si ricordano: “Raffaello” (1921) e “La pittura italiana dell’Ottocento” (1929). Delle sue opere narrative sono molto interessanti “Il vecchio” (1895) e “L’onesta viltà” (1897). Egli muore a Fiesole, vicino a Firenze, il 1° gennaio 1946. Ojetti è uno scrittore che non segue le varie tendenze letterarie del suo tempo, ma sceglie sempre la chiarezza espositiva e la linearità linguistica come regole fondamentali della sua prosa. Egli riesce a fondere in modo efficace tradizione classica e gusto moderno di composizione. Anche nelle opere di critica d’arte mira ad esaltare la precisione nel descrivere gli aspetti più significativi degli artisti e riesce così ad appassionare il lettore con i suoi giudizi sintetici ma molto convincenti.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA