12 febbraio

Leggiamo …

In “Conversazione in Sicilia” ELIO VITTORINI traccia un ricordo mitico della figura della madre …

Da “Conversazione in Sicilia”:
La madre

In questo romanzo Vittorini racconta del suo ritorno in Sicilia per incontrare la madre, ma attraverso la memoria egli vuole andare alla ricerca delle sue radici e simbolicamente denunciare l’offesa all’uomo oppresso e sfruttato e manifestare il bisogno della ribellione per conquistare libertà e dignità.

“Sicuro, terra! Per qualche vostro gioco”, disse mia madre.  E poi una volta, a Racalmuto, la casa cantoniera era su una salita e il treno doveva rallentare, e avete imparato a scendere dal treno in corsa,  e scendevate davanti alla casa, e io avevo una paura nera che andaste sotto, e vi aspettavo fuori col legno…  “E ci picchiavi?” dissi io  E mia madre: ”Altro che ! Non ti ricordi?…Vi rompevo le gambe con quel legno. E anche vi lasciavo senza mangiare, in qualche caso”.  Si alzò con l’aringa in mano, tenendola verso la coda, ed esaminandola, da una parte, dall’altra; e io vidi, con l’odore dell’aringa, la sua faccia senza nulla di meno di quando era stata una faccia giovane, come io ora ricordavo ch’era stata, e con l’età che faceva un di più su di essa. Era questo, mia madre; il ricordo di quella che era stata quindici anni prima, venti anni prima, quando ci aspettava al salto dal treno merci, giovane e terribile, col legno in mano; il ricordo, e l’età di tutta la lontananza, l’in più d’ora, insomma due volte reale…E questo era ogni cosa, il ricordo e l’in più d’ora, il sole, il freddo, il braciere di rame in mezzo alla cucina, e l’acquisto nella mia coscienza di quel punto del mondo dove mio trovavo; ogni cosa era questa, reale due volte; e forse era per questo che non mi era indifferente sentirmi là, viaggiare, per questo che era due volte vero.

Biografia …

Il 12 FEBBRAIO 1966 muore ELIO VITTORINI, scrittore e grande animatore culturale …

Elio Vittorini è un intellettuale “impegnato”, che con la sua opera vuole cambiare la società e indicare i modi e mezzi per raggiungere un tale obbiettivo. Nasce a Siracusa il 23 luglio 1908 e per il suo istinto all’azione si iscrive al Partito Fascista e poi al Partito Comunista, ma sempre insofferente a qualsiasi inquadramento taglia i ponti con qualsiasi partito  e prosegue nella sua idea di ‘cose da fare’  fondando la rivista il ‘Politecnico’. Ricopre un ruolo importante  di responsabile editoriale di case editrici ed è tra i primi a fare conoscere la letteratura americana in Italia.  Muore a Milano il 12 febbraio 1966. Nella sua narrativa più che i fatti  emergono le situazioni suggestive create e nelle quali i personaggi esprimono ‘le cose che hanno da dire’. Vittorini sottolinea sempre l’”offesa” che l’uomo subisce dai soprusi e dall’oppressione e mostra individui che vogliono reagire  per conquistare la dimensione di “vero uomo” orgoglioso della sua dignità e della sua vera dimensione umana. Nelle sue migliori opere, “Conversazione in Sicilia” (1941) e “Uomini e no” (1945), presenta questa sua poetica con uno stile che non mira alla perfezione formale, ma che è fondato sul ritmo che rende più consequenziali la riflessione e il messaggio.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
Una ciliegia tira l’altra

MODO DI DIRE
A botta calda: Sotto l’impressione di un fatto appena avvenuto.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA