11 marzo

Leggiamo …

Da “Cuore” di EDMONDO DE AMICIS proponiamo “La madre di Franti” il famoso brano di “E quell’infame sorrise” …

Il libro vuole rappresentare la realtà con oggettività e quindi l’autore inserisce una grande varietà di caratteri sempre con l’obbiettivo di dare un insegnamento su come comportarsi correttamente nei confronti degli altri. In questo famoso episodio appare il bambino “negativo”, il “ribelle” che non accetta le regole di convivenza e che suscita il rifiuto dei suoi compagni. De Amicis presenta la figura di Franti per mostrare con semplicità evidente quali sono i comportamenti da rifiutare per vivere con profitto in una comunità.

…entrò tutt’a un tratto nella scuola la madre di Franti, affannata, coi capelli grigi arruffati, tutta fradicia di neve, spingendo avanti il figliuolo che è stato sospeso dalla scuola per otto giorni. Che triste scena ci toccò vedere! La povera donna si gettò quasi in ginocchio davanti al Direttore, giungendo le mani, e supplicando: “Oh signor Direttore, mi faccia la grazia, riammetta il ragazzo alla scuola! Son tre giorni che è a casa, l’ho tenuto nascosto, ma Dio ne guardi se suo padre scopre la cosa, lo ammazza; abbia pietà, che non so più come fare! mi raccomando con tutta l’anima mia! Il Direttore cercò di condurla fuori; ma essa resistette, sempre pregando e piangendo. “Oh! se sapesse le pene che m’ha dato questo figliuolo, avrebbe compassione! Mi faccia la grazia! Io spero che cambierà. Io già non vivrò più un pezzo(1), signor Direttore, ho la morte qui; ma vorrei vederlo cambiato prima di morire…Franti teneva il viso basso, impassibile. Il Direttore lo guardò, stette un po’ pensando, poi disse: “Franti, va’ al tuo posto”. Allora la donna levò le mani dal viso, tutta racconsolata(2), e cominciò a dir grazie, grazie, senza lasciar parlare il Direttore, e s’avviò verso l’uscio, asciugandosi gli occhi, e dicendo affollatamente(3): ”Figliuol mio, mi raccomando. Abbiano pazienza tutti. Grazie, signor Direttore, che ha fatto un’opera di carità. Buono, sai, figliuolo. Buongiorno, ragazzi. Grazie, a rivederlo(4), signor maestro. E scusino tanto, una povera mamma”. E data ancora di sull’uscio un’occhiata supplichevole a suo figlio, se n’andò, raccogliendo lo scialle che strascicava, pallida, incurvata, con la testa tremante, e la sentimmo ancor tossire giù per le scale. Il Direttore guardò fisso Franti, in mezzo al silenzio della classe, e gli disse con un accento da far tremare: “Franti, tu uccidi tua madre!” Tutti si voltarono a guardar Franti. E quell’infame sorrise.

Note

  1. non molto
  2. consolata
  3. confusamente
  4. arrivederci

Biografia …

L’11 MARZO 1908 muore EDMONDO DE AMICIS, il famoso autore di “Cuore” …

Edmondo De Amicis nasce ad Oneglia (oggi Imperia) il 21 ottobre 1846, fa i suoi studi prima a Cuneo e poi a Torino ed infine si iscrive all’Accademia Militare di Modena. Uscito sottotenente nel 1866 partecipa alla sfortunata Battaglia di Custoza. Finita la carriera militare diventa giornalista e scrittore di opere ambientate in ambito militare come “L’esercito italiano durante il colera del 1868” (1868) e “Racconti militari” (1869). Sono interessanti anche alcuni resoconti di viaggi quali “Spagna” (1873) e “Ricordi di Londra” (1874). La fama di De Amicis è legata al libro “Cuore” (1886), un’opera di evidente impostazione pedagogica perché descrive la vita di una classe di scuola elementare nel corso di un anno scolastico. Si presentano esempi di generosità, di solidarietà e di amor di patria. Soprattutto si sottolinea la necessità del rispetto degli altri superando le differenze sociali. E’ quello il tempo in cui bisogna “educare gli Italiani a diventare cittadini del nuovo Stato” e De Amicis, formatosi nello spirito del Risorgimento, svolge questo compito con grande convinzione. Egli scrive numerose altre opere ma di lui rimane il profondo legame con la sua opera maggiore. De Amicis muore a Bordighera, vicino ad Imperia, l’11 marzo 1908.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
Un bel tacer non fu mai scritto

MODO DI DIRE
Lodare la polenta e mangiare i tordi: Apprezzare un comportamento e non seguirlo.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA