10 gennaio

Leggiamo …

Da “Introduzione a Jonathan Swift”di GIANNI CELATI ci presenta questa “Favola della botte” …

Da Introduzione a Jonathan Swift:
La favola della botte(1)

C’è qualcosa di speciale ed unico in questo trattato: come il progetto di parlare assolutamente a vuoto, dimostrare fino in fondo la propria inconcludenza, con nugoli di discorsi che girano intorno ad un buco, dove non si scorge il famoso Nulla, bensì il Caos. Si scorge l’informe trambusto di un’epoca che già si vanta d’essere moderna per partito preso. Facendo un vaglio di tutto quello che Swift ha scritto, ci si accorge che quasi tutto è ricalcato su modelli di smercio dalla carta stampata ai suoi tempi; ad esempio: almanacchi popolari, predizioni astrologiche, lettere pubbliche sui giornali, proposte di riforme politiche, trattati sulle nuove scoperte, manuali di buone maniere. “La favola della botte” è la serio-comica esaltazione di una nuova epoca della vita sociale: l’epoca delle parole volatili, che non possono enunciare più nulla se non l’istantanea falsificazione che spandono. Il modo swiftiano di accostarsi alle menzogne sociali non è quello della condanna pomposa, ma quello di chi ascolta la piazza pubblica, e sente che tutte sono parole al vento, parole che tra un attimo non vorranno più dire niente, ma sono anche l’unico teatro del mondo, un mondo dove tutto, essendo volatile come le parole, è sempre sul punto di perdere significato e svanire all’orizzonte come le nubi in un giorno d’estate. In questo senso, tutto quello che Swift ha scritto compone la veduta d’un mondo di rovine, su cui trionfa la falce del Tempo.

Note

  1. In questo brano di commento alle opere di Swift Celati con grande acume e notevole capacità di sintesi individua gli aspetti satirici e paradossali con cui lo scrittore descrive il mondo. L’idea che tutto è volatile e che solo la falsità trionfa individua bene la mentalità più tipica dell’opera dello scrittore irlandese e Celati con grande precisione ne delinea un quadro chiaro e convincente.

Biografia …

Il 10 GENNAIO 1937 nasce GIANNI CELATI, interessante scrittore e traduttore del Novecento …

Gianni Celati nasce a Sondrio il 10 gennaio 1937, ma fa i suoi studi a Ferrara e dopo il liceo si laurea in Letteratura Inglese a Bologna e le lingue straniere sono il campo culturale in cui egli opera. Nel 1971 pubblica il primo romanzo “Comiche” e comincia anche un’intensa attività di traduttore di opere di grandi autori come Jonathan Swift ed Herman Melville. Insegna alla Cornell University di New York e continua la scrittura di opere narrative, che presentano la caratteristica di un linguaggio che volutamente esce dagli schemi di tipo scolastico per forme stravaganti e poco usuali che suscitano la curiosità del lettore. Ritorna in Italia ed insegna al DAMS (Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo) di Bologna e scrive un’opera molto significativa, “Verso la foce” (1989), nella quale va alla ricerca delle sue radici descrivendo i luoghi della sua infanzia. Nelle ultime opere lo stile muta perché abbandonando la scelta di un linguaggio non convenzionale ritorna ad una espressione semplice, essenziale e diretta. Gli ultimi anni della carriera li trascorre in università straniere: Caen e Providence. Oggi egli risiede a Brighton, in Inghilterra.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
Sposa bagnata, sposa fortunata

MODO DI DIRE
Godersela: Divertirsi.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA