8 maggio

Leggiamo …

Da “Dopo il pescecane” di LUIGI MALERBA ecco un brano fantasioso dell’estroso scrittore …

Questo è il primo di una raccolta di racconti e presenta un delegato del Presidente di una Società di costruzioni che deve scegliere i progetti da realizzare. Esprime una mania di potere, come emerge dalla presentazione che fa di se stesso, e manifesta istinti aggressivi contro gli architetti. Egli è dunque un “pescecane”, aggressivo e feroce con gli altri. Le cose cambiano quando egli, appassionato di pesca subacquea incontra un pescecane vero. Allora egli riflette su stesso e sul ruolo sociale che svolge e ridimensiona la sua forte personalità: non è più aggressivo con gli architetti perché ha trovato un sostituto per la sua aggressività, il mostro del mare.

Naturalmente loro non sapevano che cosa tenevo nel cassetto. Venivano nel mio ufficio, si sedevano davanti a me e parlavano tranquillamente. Il li ascoltavo, intervenivo nel discorso quel tanto che giudicavo conveniente a seconda dell’importanza o qualche volta della simpatia dell’interlocutore e alla fine dicevo sì o no. In sostanza sarebbe stato sufficiente lasciarli parlare e poi dire sol quel sì o quel no, ma io non voglio far pesare la mia autorità. Infatti sono io che decido su ogni progetto che mi si presenta perché io sono delegato dal Presidente della Società cioè dal padrone, per usare una parola fuori moda. Sopra di me c’è dunque il padrone che si occupa di niente, poi ci sono io. Tutti gli altri sono dipendenti che non hanno facoltà di decidere. Nel cassetto del mio tavolo tenevo una pistola, una Beretta calibro sette e sessantacinque consentita dalla legge e munita di regolare licenza. Non l’ho mai usata ma sono stato sul punto di usarla molte volte. Non so cosa pensassero i miei interlocutori quando, seduti di fronte a me, vedevano che aprivo il cassetto del tavolo e vi infilavo la mano. Un giorno un architetto famoso, uno svizzero di Zurigo, smise di parlare e aspettò che io ritirassi fuori la mano e chiudessi il cassetto. Fra me e il mio interlocutore ci fu una specie di sfida a chi resisteva di più. Io continuavo a stringere l’impugnatura della mia Beretta dentro il cassetto, e lui muto lì davanti che mi guardava fisso. Passarono così credo tre o quattro minuti lunghi come tre o quattro ore. Per fortuna alla fine io mi arresi. Lasciai andare l’impugnatura, presi un pacchetto di sigarette e poi richiusi il cassetto con uno scatto. Mentre mi accendevo la sigaretta l’architetto ricominciò a parlare. Alla fine bocciai il suo progetto e credo di avere perso un buon affare , ma non importa.

Scopriamo la lingua …

PROVERBIO
La miglior difesa è l’attacco

MODO DI DIRE
Reggersi sulle stampelle: Essere in condizioni di grave instabilità.

Biografia …

L’8 MAGGIO 2008 muore LUIGI MALERBA, scrittore molto innovativo nello stile letterario …

Luigi Malerba, pseudonimo di Luigi Bonardi, nasce a Berceto, vicino a Parma, l’11 novembre 1927, si laurea in Giurisprudenza, diventa giornalista e comincia a scrivere opere di narrativa. Negli anni Cinquanta collabora alla scrittura di sceneggiature di film, tra i quali “Il cappotto” (1952) di Alberto Lattuada. Fa parte del “Gruppo ‘63” che si propone di rifiutare nettamente la letteratura tradizionale e di rifondarla con modi espressivi innovativi e rivoluzionari. Malerba dà una evoluzione molto significativa alle sue idee e al suo modo di concepire la letteratura. Nel primo periodo presenta individui nevrotici e deliranti, come personaggi aderenti alla sua idea che la realtà è irrazionale e quindi non conoscibile; anche la scrittura è irregolare e spesso di difficile comprensione. Le opere di questo periodo sono “La scoperta dell’alfabeto” (1963) e “Salto mortale” (1968). Nel secondo periodo con le opere “Le rose imperiali” (1975) e “Il pataffio” (1978) egli guarda alla realtà con ironia descrivendo la violenza del potere politico con forte sarcasmo. Infine nell’ultimo periodo Malerba abbandona il progetto sperimentale di nuova letteratura, accetta la forma tradizionale di scrittura e sceglie come genere letterario il “romanzo storico” con opere quali “Il fuoco greco” (1990) e “Itaca sempre” (1997). Malerba muore a Roma l’8 maggio 2008.

VOCABOLARIO GENERALE
VOCABOLARIO CUCINA